Un bambino di 7 anni ha ricevuto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo un cuore che aveva smesso di battere da 20 minuti: si tratta di un caso di donazione di cuore a cuore fermo, metodica introdotta in Italia da qualche mese e finora applicata solo su pazienti adulti. È dunque il primo caso in Italia su un bambino, fa sapere l’ospedale. Donati oltre al cuore, anche fegato e reni, a beneficio in tutto di 4 bambini. Il prelievo e il trapianto sono stati effettuati dall’equipe del Centro trapianti di cuore del Papa Giovanni, diretto da Amedeo Terzi, in collaborazione con gli specialisti del dipartimento Cardiovascolare. La doppia équipe, per il prelievo e il trapianto, è stata assistita dai rianimatori, coordinati in sala da Lorenzo Grazioli, dai perfusionisti e dallo staff tecnico e infermieristico, per un totale di una cinquantina di persone coinvolte su tre sale chirurgiche adiacenti, per un totale di 13 ore ininterrotte, dalle 9 del mattino alle 22 di sera.
Il bambino, in prognosi riservata, soffriva di una miocardiopatia dilatativa che aveva reso necessario quest’estate il suo inserimento nella lista d’attesa per un trapianto di cuore salvavita. Il dono, arrivato nei giorni delle festività natalizie, ha avuto origine da un gesto di estrema generosità da parte di due genitori che, pur in un momento di profondo dolore, hanno acconsentito al prelievo degli organi del loro figlio deceduto. Oltre al cuore, è stato infatti prelevato anche il fegato, con un trapianto avvenuto in simultanea a quello di cuore sempre a Bergamo, in una sala operatoria adiacente: anche in questo caso si tratta del primo caso in Italia da donatore pediatrico a cuore fermo. Questo trapianto è stato effettuato dall’équipe diretta da Domenico Pinelli.