Con quasi 900mila pugliesi a rischio di povertà relativa che per Natale potrebbero essere costretti a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari, in occasione della 73ª Messa regionale del Ringraziamento che in Puglia è stata officiata a Bitonto, l’offertorio della solidarietà dei doni della terra è stato interamente devoluto alla Caritas. A darne notizia è la Coldiretti Puglia che nella Concattedrale di Maria Assunta a Bitonto, ha raccolto gli agricoltori pugliesi per la Giornata del Ringraziamento, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla Coldiretti in tutta Italia con una manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui nuovi lavori.
Con il presidente ed il direttore di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo e Pietro Piccioni, insieme ai quadri dirigenti della Federazione regionale e agli agricoltori della Puglia, hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine alla celebrazione eucaristica officiata da S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Don Nicola Macculi, Consigliere Ecclesiastico Nazionale di Coldiretti. Con il 21% delle famiglie che hanno bisogno di aiuto per mangiare, sulla base dei dati ISTAT, Coldiretti ha reso strutturali le iniziative di solidarietà, un segno tangibile della filiera agroalimentare verso le fasce deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. In tutti i mercati contadini è attiva la ‘spesa sospesa’, dove i consumatori hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica, con la spesa raccolta che viene poi consegnata agli enti caritativi e ai servizi sociali dei Comuni.
La povertà alimentare tra i minori – sottolinea la Coldiretti regionale – è cresciuta prima per effetto della pandemia e poi della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare, ma a rischio alimentare ci sono anche gli anziani e i migranti stranieri. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.
In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che verranno consegnate ai bisognosi in accordo con i Comuni. Ma in molti mercati contadini si lasciano anche i prodotti freschi invenduti a organizzazioni caritatevoli che passano a prenderli per utilizzarli nelle mense. Il titolo della 73^ giornata è “Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltore”, con la commissione dei vescovi che invita a riflettere sul grande ruolo dell’agricoltura familiare che ha conosciuto il suo grande splendore in modo particolare del dopoguerra grazie anche alla riforma agraria che ha sperimentato un benessere materiale e sociale, riscattando una marginalità evidente. Il messaggio invita alla cooperazione quella “buona” che genera le condizioni perché possa produrre meglio il prodotto salvaguardando l’ambiente che lo circonda, coinvolgendo anche i consumatori, ma tutta la società civile secondo i valori dell’etica e della solidarietà.