Assoluzione per il responsabile dell’autocontrollo Haccp della sala ricevimenti situata a Turi, nel Barese, Villa Menelao e pena ridotta, in appello, per il magazziniere della struttura, a processo con l’accusa di lesioni personali colposi per una vicenda che avvenne nel luglio del 2017, quando a una bimba di nove anni fu servita della soda caustica al posto dell’acqua. Lo ha deciso la terza sezione penale della Corte d’Appello di Bari (presidente Rosa Calia Di Pinto) assolvendo “per non aver commesso il fatto” Giuseppe Venusio e condannando a due mesi di reclusione Francesco De Grecis.
Confermata, inoltre, la condanna al risarcimento dei danni da versare alla famiglia, i genitori e la piccola, oggi 15enne, parte civile nell’ambito del processo, nei confronti di De Grecis e di Villa Menelao, responsabile civile. Il magazziniere e la sala ricevimenti dovranno anche corrispondere ai genitori le spese legali. Il 31 di luglio, in particolare, nella sala, alla piccola, allora di nove anni, fu servito un bicchiere contenente un detergente altamente corrosivo al posto dell’acqua. La piccola iniziò a sentirsi male e riportò gravi lesioni all’esofago tanto che fu anche costretta a sottoporsi a decine di interventi chirurgici. Quel giorno il detergente, secondo quanto emerso, sarebbe stato travasato dal fustino a una bottiglia di vetro e poi consegnato a un barista della sala ricevimenti perché lo usasse per lavare delle stoviglie. L’uomo, senza rendersene conto, lo versò invece nel bicchiere dato alla bimba. In un processo civile parallelo, relativo alla stessa vicenda, è stata riconosciuta la responsabilità civile della sala ricevimenti, condannata al risarcimento del danno. Quest’ultima sentenza, in particolare, è passata in giudicato. Venusio e De Grecis, in primo grado, erano stati condannati a otto mesi di reclusione.
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