Archiviata la sconfitta rimediata contro lo Spezia nell’ultimo turno di campionato, in casa Bari c’è voglia di riscatto. Per tornare a far punti davanti ai propri tifosi, occorrerà superare il Cosenza del tecnico Fabio Caserta. La squadra calabrese è reduce dal prezioso pareggio casalingo contro il quotato Parma. Per affrontare i vari temi del match e di questa fase del campionato, ci siamo rivolti ad un ex doppio ex di Bari e Cosenza, vale a dire Daniele Sciaudone che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.
Dal Bari alla Fidelis Andria. Dopo 8 anni il ritorno in Puglia, ma avventura terminata pochi giorni fa…
“Era una sfida stimolante, credevo nel progetto che mi venne proposto. Ero contento di tornare in Puglia dove ho tanti amici, ma pochi giorni fa ho rescisso il contratto. Resterò ancora in Puglia per permettere ai miei figli di concludere la scuola. A Bari sono venuto 4 volte, assistendo anche alla partita contro il Sudtirol”.
Classe 1988 e una lunga carriera in giro per l’Italia. Cosa farà Daniele Sciaudone da grande?
“Ho ancora voglia di giocare a calcio. Sicuramente farò il corso di allenatore, poi vedremo una volta tornato a Bergamo. Sono pronto a sposare dei nuovi progetti in qualche piazza che ha bisogno di un calciatore esperto, motivato e che fisicamente sta bene”.
Inviamo un messaggio al DS del Bari Ciro Polito?
“Sarebbe un sogno poter tornare a giocare nel Bari”.
Dal 2019 al 2021 ha vestito la maglia del Cosenza, prossimo avversario del Bari: 81 presenze e 10 reti. Che bilancio fa della sua avventura calabrese?
“Sono dispiaciuto per la retrocessione dell’ultimo anno, ma fortunatamente poi c’è stato il ripescaggio. Ho disputato due buone stagioni e conosciuto tante belle persone. Pubblico meraviglioso: sono stato benissimo”.
E veniamo alla sua intensa parentesi barese. Giunse a Bari dopo aver vestito la maglia del Taranto. Un trasferimento che i tifosi rossoblù non gradirono particolarmente…
“Trasferirmi al Bari era un’oppotunità che non potevo lasciarmi sfuggire. È stato il coronamento di un sogno riuscire a giocare in serie B, in un club blasonato come quello biancorosso e in una città bellissima come Bari”.
A Bari grazie a Guido Angelozzi, un Ds forse sottovalutato?
“Sicuramente. Angelozzi è un ds serio che tiene molto ai suoi calciatori. Ovunque è andato ha sempre fatto bene. È una bravissima persona e, soprattutto, di parola”.
Avventura nel Bari contraddistinta da 93 presenze 10 gol e una favola che non ebbe un lieto fine…
“Il rammarico è ancora tanto. Conquistare la serie A in quel modo sarebbe stato importante anche per la nostra carriera”.
Sulla stagione della ‘remuntada’ si è detto praticamente tutto o forse no?
“E’ stato raccontato di tutto e di più. Posso solo aggiungere che la svolta non fu solo mentale in conseguenza del fallimento della società. C’erano diversi calciatori che dovevano crescere e alla fine abbiamo raccolto dei frutti importanti grazie al lavoro di tutti i giorni. Poi, l’unione e l’amicizia tra noi calciatori, ci permise di mantenere il sorriso nonostante le cose non andassero bene”.
Nonostante siano passati diversi anni, lei è ancora molto amato dal popolo biancorosso. Peccato per quell’episodio con quel tifoso prima dell’arrivo di Davide Nicola…
“Il rapporto tra me e i tifosi del Bari non è mai stato in discussione. Anche quando sono venuto a vedere la partita contro il Sudtirol, mi hanno riservato una calorosa accoglienza. L’episodio con quel tifoso fu un caso isolato nel quale anch’io sbagliai a rispondere alle provocazioni. Il giorno dopo la risposta della tifoseria fu meravigliosa: per Bari solo amore eterno”.
Perchè le strade di Sciaudone e del Bari si divisero?
“Per due motivi principali. Da un lato, non ci fu la volontà da parte del presidente Paparesta di rinnovare il contratto, dall’altro il tecnico Nicola preferì affidarsi a calciatori che conosceva meglio. Sicuramente non fu una mia scelta quella di lasciare Bari”.
E veniamo al Bari dei giorni nostri. Dopo la serie A sfiorata, quest’anno un campionato in tono minore. Se l’aspettava?
“Mi aspettavo un Bari da posizioni alte nei playoff. È evidente che qualcosa stia andando storto, compresi gli infortuni. Ma basta veramente poco per rimettersi in carreggiata e ritrovare il giusto entusiasmo. Sarà fondamentale il calciomercato di gennaio: si dovranno fare dei cambi mirati, far andar via chi non sta rendendo o sta giocando poco, per prendere gente motivata”.
Dal punto di vista tecnico tattico, quali i principali problemi dei biancorossi?
“Contro il Sudtirol ho visto errori dovuti allo stress psicologico. I calciatori del Bari sanno di essere in difficoltà e al primo errore si viene fischiati. È un problema di testa più che fisico. Dal punto di vista tecnico ci sono comunque delle individualità importanti”.
Conosce molto bene la piazza di Bari: se il tifoso si sente tradito, ci vuol poco a passare dall’entusiasmo alla contestazione…
“I calciatori del Bari devono continuare a lavorare sodo. Solo così possono migliorare. Il gruppo poi, è importantissimo. Solo così potranno riuscire a riconquistare i tifosi biancorossi”.
Bari – Cosenza: che partita si aspetta?
“Mi aspetto una partita equilibrata e difficilissima per entrambe le compagini. Sono due ottime squadre”.
Foto Cosenza calcio