Nel teatro Margherita arriva la mostra “Elliott Erwitt-Icons”, a cura di Cime s.r.l., dal 28 dicembre 2023 al 31 marzo 2024. La mostra si propone di celebrare l’arte di Elliott Erwitt, il fotografo statunitense scomparso un mese fa, e la sua incredibile capacità di raccontare, allo stesso modo, i grandi eventi della storia e i piccoli avvenimenti della quotidianità.
La mostra Icons rappresenta una sintesi ideale della genialità di Elliott Erwitt, un percorso fotografico che racchiude la sua lunga vita professionale attraverso le sue più celebri fotografie nonché quelle da lui stesso predilette. Uno spaccato della storia e del costume, interpretati con l’ironia ineffabile la vena surreale di Erwitt, talvolta potentemente romantica, che rappresenterà il primo vero omaggio alla memoria, a un mese esatto dalla sua scomparsa, il 29 novembre scorso, all’età di 95 anni.
La mostra sarà un’occasione unica per il pubblico di immergersi nell’eredità visiva di un maestro: Erwitt, noto per il suo sguardo poetico sulla vita quotidiana e la sua capacità di trasformare momenti fugaci in opere d’arte, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della fotografia, influenzata per sempre dalle immagini che hanno definito una carriera e un’epoca straordinaria.
Un modo per onorare la vita e l’eredità di un artista che ha saputo catturare l’anima del nostro tempo con la sua lente unica: un addio commovente e, allo stesso tempo, un’opportunità di celebrare la vita di un uomo che ha saputo fermare il tempo attraverso il suo obiettivo, regalando al mondo una collezione di icone indelebili.
“La fotografia è un mezzo potente che, anche grazie ai tanti archivi storici, patrimonio culturale inestimabile, ancora oggi ci permette di conoscere e comprendere tanto il passato quanto il presente attraverso la sensibilità e lo sguardo di chi cattura le immagini – commenta l’assessore alle Culture, Ines Pierucci -. Rappresentando la metafora dello specchio, la fotografia è di fatto una finestra privilegiata sulla storia nella sua dimensione materiale: la sua capacità di non mentire, se correttamente interrogata, può diventare uno strumento fondamentale per indagare il passato nel quale ci riconosciamo e, dunque, per aiutarci a leggere il presente. Lo sguardo di Elliot Erwitt, la sua speciale ironia, il suo tocco originale hanno la indiscutibile capacità di attraversare la storia utilizzando i tanti colori del bianco e nero. Le persone al centro delle opere che esporremo al Margherita, icone di un passato neanche troppo lontano, sono la rappresentazione del piano umano che prevale sullo sfondo della storia”.
“Siamo onorati di presentare a Bari la mostra di Elliott Erwitt, la prima dopo la sua recente scomparsa – spiega Vito Cramarossa, direttore di CIME – un’opportunità straordinaria per celebrare il genio di un fotografo che ha catturato l’essenza della vita attraverso il suo obiettivo unico. Icons è un omaggio a un maestro che ha plasmato il panorama della fotografia e ha influenzato generazioni di artisti. Organizzare la mostra di un eminente maestro della fotografia come Elliott Erwitt a Bari rappresenta un passo fondamentale in un lungo percorso intrapreso da CIME nel corso degli anni sul territorio. La nostra missione è avvicinare la comunità all’arte visiva e alle storie che essa racconta, portando il mondo e la Storia direttamente nelle nostre case. Bari è il luogo di nascita di CIME, e attraverso i nostri progetti, miriamo a contribuire in modo significativo allo sviluppo culturale del nostro territorio. La mostra di Erwitt è un’opportunità di condividere con la nostra comunità un’esperienza straordinaria e di continuare a coltivare la nostra passione per la cultura visiva. Invitiamo tutti gli amanti dell’arte e della fotografia a unirsi a noi in questo viaggio attraverso le immagini senza tempo di Elliott Erwitt”.
“La mostra Elliott Erwitt Icons che incontrerà il pubblico di Bari al Teatro Margherita, assume un significato storico tutto particolare per essere la prima mostra postuma di questo grande fotografo – aggiunge Biba Giacchetti, curatrice della mostra -. Il mio amico e maestro ci ha lasciato nei giorni scorsi dopo una vita avventurosa e ricca che ha costantemente documentato nelle sue immagini intramontabili, sia pubbliche, come nella narrazione dei grandi della terra – da Kennedy a Che Guevara, da Marilyn a Grace Kelly -, quanto intime e private, come le immagini indimenticabili della sua prima bambina sul letto osservata dalla madre. Questa mostra, concentrato della sua genialità, è curata da me, ma soprattutto da Erwitt stesso, perché le immagini le abbiamo selezionate insieme, le sue preferite di sempre e, inevitabilmente, anche le mie. Con Elliott ho avuto un rapporto privilegiato durato 26 anni di quotidiani insegnamenti e di intima amicizia, gli devo tutto, e la genesi di questa mostra nasce proprio dall’esigenza di continuare il dialogo tra un’allieva appassionata e il suo grande imperituro maestro, per rinnovare la gioia di condividere questo straordinario percorso con tutti gli amici che verranno a visitarla”.
“È con grande entusiasmo che accogliamo e sosteniamo la mostra Icons di Elliott Erwitt, la prima esposizione dopo la scomparsa di questo luminare della fotografia – dichiara Grazia di Bari, consigliera con delega alla Cultura della Regione Puglia -. Il territorio pugliese ha da sempre rappresentato una culla di cultura e storia e la mostra di Erwitt rappresenta un’opportunità straordinaria per arricchire ulteriormente questo patrimonio. Il Teatro Margherita, quale contenitore culturale di indiscussa importanza strategica per il nostro territorio, sarà la cornice ideale per celebrare l’eredità visiva di un maestro che ha immortalato con maestria la complessità e la bellezza della vita umana. Icons non è solo un tributo all’illustre carriera di Erwitt ma costituisce un capitolo significativo nella nostra missione di promuovere la cultura visiva nella regione Puglia. La sua opera, permeata di umorismo, profondità e visione unica, sarà uno specchio attraverso il quale il pubblico potrà contemplare la storia e la contemporaneità in un contesto locale”.