Nasce in Puglia il progetto “Hic sunt Lupi”, per il monitoraggio e la gestione del lupo nel territorio salentino. Una conoscenza preliminare e un monitoraggio mirato. In pratica, il primo progetto che punta ad approfondire la nuova presenza del lupo nel territorio del Salento.
Il progetto è stato approvato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessora all’ambiente Anna Grazia Maraschio, e vede un accordo di collaborazione tra Regione Puglia, Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr – Iret) con la sede Urt di Lecce e il Dipartimento di Biologia e biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Tutti i dettagli sono stati spiegati nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso l’Ecotekne di Lecce, alla presenza dell’assessora Maraschio, di Caterina Dibitonto, dirigente del servizio parchi e tutela della biodiversità della Regione Puglia, di Francesco Cozzoli e Francesco De Leo, ricercatori del Cnr-Iret.
Un’idea fortemente voluta dall’assessora Maraschio, che ne spiega le origini: “Tutti ricordiamo l’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo, per opera di un uomo armato di fucile. Un fatto che creò enorme sconcerto in tutta Italia. Ma possiamo fare in modo che la morte di mamma orsa non sia vana se da essa traiamo un insegnamento: nell’era in cui l’essere umano ha colonizzato larga parte degli habitat della fauna selvatica, si pone con sempre più urgenza il tema della convivenza con i grandi predatori, come l’orso e il lupo. Quest’ultimo si è nuovamente insediato in Salento e la sua presenza sta destando curiosità e preoccupazione. Per trovare una soluzione occorre mettere da parte pregiudizi e ideologie e affidarsi alla ricerca, alla scienza. Per questa ragione ho fortemente voluto questo progetto. Il primo passo che possiamo fare è quello di conoscere, il più dettagliatamente possibile, la sua presenza sul territorio salentino, in modo da avere gli strumenti necessari per ogni valutazione”.
“È anche necessario riconoscere che la presenza di grandi predatori sul territorio hanno dei rischi e dei costi, che non sono un’invenzione degli allevatori, di chi vive in ambiente rurale o di chi sperimenta direttamente il contatto con gli animali. Questi costi gravano su pastori, agricoltori, ma anche semplici abitanti di zone più periferiche, che non possono essere lasciati soli. Allo stesso tempo, occorre ricordare che l’Italia ha recepito la Direttiva Habitat europea che considera il lupo una specie prioritaria di interesse comunitario, che richiede una protezione rigorosa, proibendone la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione. Nessuna demonizzazione, quindi, e nessuna sottovalutazione della presenza del lupo sul nostro territorio. Iniziamo a conoscere e sapremo la strada da intraprendere per la convivenza con questo animale”. Sono le parole di Anna Grazia Maraschio, assessora all’ambiente della Regione Puglia.
I ricercatori del Cnr-Iret, Francesco Cozzoli e Francesco De Leo, sono poi entrati nel cuore del progetto dal punto di vista tecnico:
“Il lupo ha un forte effetto sugli ecosistemi locali e la sua presenza potrebbe offrire un’importante opportunità di rinaturalizzazione per gli habitat salentini, fortemente antropizzati, ricoprire un’importante ruolo nel controllo delle popolazioni di altri animali selvatici o inselvatichiti, come i cinghiali e agire come catalizzatore di interesse per l’ecoturismo. Va anche considerato che la presenza di grandi predatori sul territorio comporta delle criticità gestionali che riguardano l’interazione con gli esseri umani e le attività agricole e di allevamento. Le popolazioni di lupi vanno monitorate accuratamente per assicurare una gestione corretta ed efficace, in grado di valorizzare gli effetti positivi della presenza di questo animale sul territorio e allo stesso tempo ridurre al minimo le interazioni negative”, dichiara Francesco Cozzoli.
“Il lupo è uno dei mammiferi più studiati ma al contempo è anche animale estremamente versatile, in grado di variare le sue abitudini e alimentazione per adattarsi al contesto. Ne consegue la necessità di conoscere approfonditamente la realtà locale per formulare piani di gestione appropriati. Da parte di alcune amministrazione si procede sempre più spesso a proclami sulla gestione della fauna selvatica spesso basati su argomenti non scientifici, volti a soddisfare a breve termine una parte dell’opinione pubblica. Per trarre il massimo vantaggio dalla risorsa lupo nel Salento, l’assessorato all’ambiente della Regione Puglia ha deciso invece di agire in maniera ponderata e intelligente, creando una solida base di conoscenze sugli effetti dei lupi sull’ambiente e sulla società salentina, sulla quale imperniare un piano di gestione informato ed efficace”, sottolinea Francesco De Leo.
Il progetto “Hic Sunt Lupi” effettuerà quindi un primo step di monitoraggi sistematici del territorio salentino per identificare la demografia, la distribuzione e la dieta dei lupi salentini, principalmente attraverso fototrappole e raccolta delle fatte. Un altro obiettivo importante sarà quello di studiare la genetica dei lupi in Salento per capirne la provenienza, struttura familiare e livello di ibridazione con il cane domestico. Per questo scopo, ci si avvarrà del supporto di una unità cinofila, delle moderne tecnologie di analisi genetica e molecolare e di modellistica spaziale. Il progetto, inoltre, darà forte attenzione alla comunicazione con il pubblico e grazie al supporto di LifeWatch Italy, prevede iniziative di citizen science volte sia alla raccolta di osservazioni da parte dei cittadini comuni che a scopo didattico. Per tali attività il costo totale del progetto è pari a 105.880,00 euro, di cui il contributo regionale di 67.200,00 euro. L’obiettivo finale di “Hic Sunt Lupi” è quello di produrre una proposta dettagliata di Piano di Gestione del Lupo e altri grandi predatori terrestri eventualmente presenti nel Salento.