E’ stato presentato il format Bari Spac, un progetto di azionariato popolare per i tifosi biancorossi promosso dal giornalista Erio Fumai, insieme ai vicepresidenti Patrizia Ninni e Nicola Didonna: l’iniziativa – non alternativa secondo i promotori alla attuale proprietà del Bari – ambisce a costruire un sodalizio rafforzato dalla partecipazione di investitori e dall’aspirazione alla condivisione delle scelte da parte dei tifosi.
“La filosofia di progetto – è scritto sul sito ufficiale – si fonda su un azionariato che valorizzi il numero elevato dei partecipanti piuttosto che il rilevante contributo di singoli soci, e uno degli impegni prioritari sarà quello di garantire un’assoluta trasparenza della proprietà e della gestione”. “Assicurare la sostenibilità economica del progetto – è scritto sempre sulla pagina di Bari Spac – è l’altro obiettivo caratterizzante. Il tifoso che decide di investire per la propria squadra deve sapere chiaramente che il suo non sarà un contributo a fondo perduto, ma la quota di un capitale che verrà investito secondo i principi di una sana economia societaria, con vantaggi in termini di presenza allo stadio, entrate da vendite di prodotti ed introiti pubblicitari”. Si guarda a modelli come quelli del Bayern Monaco e dell’Inter. Sul sito Bari Spac c’è anche una intervista all’economista Carlo Cottarelli che ha evidenziato l’efficienza dell’opzione bavarese: “È un modello che può essere applicato tutte le altre squadre. Crea vantaggi. Se arrivano soldi dai tifosi, diventa una fonte di finanziamento che può sostituire il debito di una società”.