La Puglia ha una nuova Legge sulle ristrutturazioni edilizie che supera il Piano Casa: dopo un decennio di deroghe e rimpalli, il Consiglio Regionale approva una legge che ha tra i propri obiettivi l’efficientamento energetico, l’utilizzo di materiali e tecniche costruttive improntate alla sostenibilità ambientale e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici su scala urbana
“Si pone finalmente fine allo scempio delle demolizioni e ricostruzioni incontrollate a cui abbiamo assistito in questi anni, nelle zone di espansione così come nelle città consolidate dei capoluoghi di provincia. Con questo testo viene meno anche l’onta del giudizio di incostituzionalità deliberato dalla Consulta su impugnativa del governo” dichiara Gigia Bucci, Segretaria Generale della CGIL Puglia.
“In questi mesi abbiamo partecipato attivamente ai lavori preparatori al testo approvato oggi in Aula e siamo soddisfatti nel registrare un cambio di passo nell’attenzione rivolta al settore delle costruzioni: edilizia sostenibile, rigenerazione del costruito e contrasto al consumo di suolo devono essere le parole d’ordine per attività cruciali per la giusta transizione ecologica ed il buon governo del territorio. Con una proposta da noi sostenuta si fa anche un ulteriore passo in avanti: si invitano i Comuni ad attivare le proprie leve fiscali di sostegno per interventi di demolizione e ricostruzione che decidano di destinare almeno il 35% dell’immobile ricostruito ad edilizia sociale e convenzionata, provando a trovare una prima risposta al giusto diritto alla casa rivendicato da tanti cittadini e tante cittadine della Puglia” afferma Ignazio Savino, Segretario Generale della FILLEA CGIL Puglia.
“Ora la palla passa ai Comuni: pochissimi comuni pugliesi hanno aggiornato il proprio Piano Urbanistico nell’ultimo ventennio (poco più del 10%) e alcune Amministrazioni Comunali non dispongono nemmeno di un Piano Regolatore. Questa legge regionale subordina importanti scelte economiche e politiche ad una visione complessiva ed aggiornata del territorio che deve necessariamente essere espressa attraverso gli strumenti di pianificazione e programmazione propri degli enti comunali, tenendo conto degli aggiornati indici demografici, dei servizi pubblici forniti e dei bisogni materiali e immateriali delle comunità territoriali. Ci impegneremo a verificare la situazione Comune per Comune e chiedere che siano sanati vuoti amministrativi inaccettabili per chiunque assurga ad avere titolarità e ruolo nel governo del territorio” concludono dalla CGIL e dalla categoria delle costruzioni della Puglia.