Anna Lucarelli ha 53 anni e guida i bus Amtab da 18 anni. Una passione nata con il tempo: Anna è stata una delle prime autiste donna a guidare in città un bus. “Devo dire che all’inizio non me lo sarei mai immaginato – racconta – non è stata una scelta. Mi ci sono trovata, prima con i pulmini per i disabili. Poi pian piano mi è nata la passione per i bus e ho deciso di prendere la patente”.
Come hanno reagito i baresi all’inizio quando hanno visto una donna al posto del guidatore?
“All’inizio quando vedevano guidare una donna, c’era molta curiosità. Molti mi facevano i complimenti. Con il passare del tempo gli apprezzamenti non sono cambiati. Certo, c’è sempre la persona di turno che prende in giro ma la maggior parte comprende il nostro lavoro, un lavoro davvero molto faticoso”.
Ci sono stati momenti difficili in questi anni?
“Il lavoro lo considero faticoso perché ogni giorno abbiamo a che fare con tantissime persone. E non sempre è facile. Non ricordo però momenti difficili, giusto qualche screzio per le fermate o quando saltano le corse e se la prendono con noi”.
La trattano in maniera diversa in quanto donna?
“Quando arriviamo e carichiamo i passeggeri siamo autisti e basta. Quello che posso dire è che considerano le donne autiste più precise e puntuali. Così ci dicono”.
Ha mai avuto paura nel fare il suo mestiere?
“Io di mio sono una donna che non ha paura, sono abbastanza forte. Ho cresciuto due figli da sola perché sono rimasta vedova a 27 anni. Ora i miei figli sono grandi. Certo i turni sono diversi e ci sono quelli più difficili. Soprattutto la sera, capita che salgano sui mezzi gruppi di ragazzi che spaventano un po’, iniziano a dare calci alle porte o alle sedie. Però alla fine riusciamo a gestire la situazione”.
Si sente sicura come donna a Bari?
“Mi reputo abbastanza coraggiosa e reputo Bari una città abbastanza tranquilla. Ci sono degli episodi certo, ma secondo me meno rispetto ad altre città”.
Qual è la zona che le fa più timore?
“Non direi timore, parlerei di zone più problematiche e sicuramente c’è piazza Moro. Dove ci sono risse, aggressioni di bulli. E’ da lì che molte volte queste persone salgono sui bus e iniziano a dare fastidio, danno pugni anche contro i vetri. Io mi sono trovata più volte in queste situazioni ma l’unica cosa che potevo fare è arrivare il prima possibile alle fermate dove sarebbero scesi. Non abbiamo altra scelta”.