La sconfitta rimediata contro il Lecco ha certificato la crisi del Bari. Una crisi di risultati ma anche di gioco che ha accentuato il malumore nella tifoseria biancorossa. La squadra di Marino si è allontanata dalle parti nobili della classifica, mentre la zona playout dista solo 2 punti. Di fondamentale importanza, la prossima gara casalinga contro il Sudtirol. Per trattare i vari temi di questa gara, senza tralasciare la crisi dei galletti, abbiamo interpellato un doppio ex di Bari e Sudtirol, vale a dire Manuel Scavone. Scavone si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com per raccontare anche la sua carriera e le sue avventure in Puglia e in Alto Adige.
Manuel Scavone, lo scorso anno ha concluso la stagione in serie B con la maglia del Brescia. Poi la scelta di scendere nel campionato di Eccellenza…
“Dopo 17 anni di professionismo, non vedevo più delle piazze in grado di entusiasmarmi. Ho aperto un’attività a Bolzano dove ho anche la mia famiglia, ma avevo ancora voglia di divertirmi, così ho scelto di giocare nel Bozner “.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, resterà nel mondo del calcio?
“Per il momento sto seguendo la nuova attività che mi sta dando soddisfazioni. Ma per chi come me, ha fatto il calciatore per tutta la vita, è normale restare legati al mondo del calcio. Ho preso il patentino da allenatore, ma non è detto che farò il tecnico. Vediamo se, in futuro, ci saranno le giuste condizioni per fare qualcosa di interessante anche nel mondo del pallone”.
Lei è tra i tanti calciatori che hanno vestito sia la maglia del Bari che del Lecce. Come ha vissuto questa rivalità?
“Ad esser sincero nessuna delle due tifoserie me l’ha fatto pesare. Magari solo qualche battutina ogni tanto, ma ci sta. Nessuna polemica. Sono stato accolto bene sia a Lecce che a Bari. Penso d’aver lasciato un bel ricordo in entrambe le tifoserie”.
Di origini lucane, ma è nato a Bolzano. Ha militato anche nel Sudtirol, prossimo avversario del Bari in campionato. La sua carriera da calciatore è iniziata proprio con la maglia biancorossa del Sudtirol…
“La mia carriera è iniziata con quella maglia. Per me è una società importante a cui sono molto legato. Un pezzo del mio cuore è rimasto con il Sudtirol”.
Con la maglia del Bari ha raccolto 66 presenze e 6 reti suddivise in tre parti. Iniziamo dalla prima avventura in biancorosso: campionato 2011-12. Era il Bari di Torrente reduce da un’amara retrocessione…
“Arrivavo dal Novara dove vinsi il campionato. A Bari mi portò il ds Guido Angelozzi. All’inizio giocai poco, poi mister Torrente iniziò a darmi fiducia e disputai l’intero girone di ritorno. Purtroppo, in quel periodo, c’era molta delusione: si veniva da una retrocessione dolorosa ed era scoppiato il caos calcioscommesse. Neanche la società navigava in acque tranquille a livello economico, così decisi di andar via per cercare un ambiente più tranquillo e una società più solida”.
Seconda parentesi biancorossa nel campionato 2019 – 20. Era già il Bari dei De Laurentiis, con la serie B sfumata nella finale contro la Reggiana…
“Ritornai a Bari con grande entusiasmo perché avevo un ricordo splendido della città e della tifoseria. È stata una stagione piena di rimpianti perché c’erano tutti i presupposti per fare un campionato importante: la società aveva investito tanto, anche se qualche errore venne commesso. Dopo il cambio di allenatore riuscimmo a ricompattarci tra mille difficoltà e raggiungemmo la finale. Purtroppo, nel calcio, non tutto va come si spera”.
Ultima avventura al Bari nel campionato 2021-23 conclusosi con la promozione in serie B con Mignani in panchina. Quali i punti di forza di quella squadra?
“Avevamo un gruppo unito dove non c’erano primedonne: eravamo 22 titolari. Sono orgoglioso d’aver fatto parte di quella squadra e d’aver raggiunto un risultato importante come la promozione in serie B”.
Una volta in serie B, venne messo fuori rosa. Come mai?
“Non dovreste chiederlo a me. Credo sia stata una scelta della società e non del tecnico Mignani. Ho sempre accettato le decisioni della dirigenza senza mai fare polemiche. Me ne sono andato via a testa alta. Ovviamente non sono stati mesi facili e credo che avrei meritato un addio diverso, ma questo fa parte del calcio”.
Che rapporto aveva con il tecnico Mignani? Stupito per il suo esonero?
“Avevo un buon rapporto col mister. Anche lui aveva una grossa considerazione nei miei confronti. Ha fatto delle scelte in sinergia con la società, ma non porto rancore nei suoi confronti. L’esonero di questa stagione mi ha spiazzato perché conoscevo il grande legame con il ds Polito”.
Non è un bel periodo anche per il Ds Ciro Polito: osannato sino a quale mese fa, ora è tra i più contestati dalla tifoseria…
“Quando i risultati non arrivano, la colpa ricade sempre su chi rappresenta la società. Nei primi due anni ha fatto molto bene, ora è un momento difficile, ma saprà reagire da vero professionista”.
Vi siete mai sentiti la succursale del Napoli?
“No. Avevamo il nostro allenatore, il nostro direttore sportivo, un presidente che, quando veniva agli allenamenti, era un punto di riferimento. Non ho mai avuto questa sensazione”.
Cosa pensa della crisi tecnica e di gioco del Bari?
“Il brutto colpo della finale contro il Cagliari si fa sentire. Immaginavo che quest’anno ci sarebbero state delle difficoltà perché fare meglio dello scorso campionato sarebbe stato molto difficile. La serie B è un campionato particolare, livellato ed imprevedibile. Devono ricompattarsi e riportare i tifosi dalla loro parte”.
Vista la crisi e il clima di contestazione, il Bari farebbe meglio a guardarsi alle spalle?
“Devono pensare partita dopo partita. Conosco molti calciatori del Bari: tutti professionisti seri che cercheranno di risalire la classifica quanto prima per arrivare all’inizio del girone di ritorno nel migliore dei modi”.
E veniamo a questo Bari SudTirol che, lo scorso anno valeva la serie A, ora è uno spareggio per allontanarsi dalle zone calde della classifica…
“Anche il Sudtirol viene da un momento particolare. Lo scorso anno hanno fatto un campionato strepitoso che non era nei loro programmi. Quest’anno stanno disputando un campionato più confacente con la loro realtà. Bari ha degli obiettivi diversi. Mi aspetto una gara molto tattica, nella quale si cercherà di sbagliare il meno possibile”.
Foto Ssc Bari