Oltre un milione di euro di frodi, è quanto accertato dalla guardia di finanza di Lecce nell’ambito di indagini relative a false assunzioni di braccianti agricoli ai fini del percepimento di indennità previdenziali e del reddito di cittadinanza. Entrando nel dettaglio, sono oltre 90 le persone che avrebbero richiesto e ottenuto, in maniera indebita, benefici previdenziali e assistenziali.
Le indagini hanno consentito di individuare in particolare un imprenditore agricolo di Nardò che, in sinergia con un professionista, dal 2016 al 2021, avrebbe assunto fittiziamente, 39 falsi braccianti, avviando così le relative posizioni contributive con l’obiettivo di far ottenere in maniera indebita benefici previdenziali e assistenziali per un ammontare di oltre 300 mila euro. Secondo gli investigatori, inoltre, lo stesso imprenditore, tramite trascrizione di false dichiarazioni sostitutive presentate all’INPS, avrebbe anche consentito a 53 persone di percepire in maniera indebita il reddito di cittadinanza per un importo di 800mila euro. Per questa ragione, l’imprenditore, è stato segnalato all’Inps per il recupero delle somme già erogate. Ma non solo, nel corso di controlli di natura finanziaria, sono stati rilevati inoltre i ricavi sottratti a tassazione per oltre 800mila euro. Denunciati i presunti responsabili, l’accusa è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, oltre che per gli illeciti in materia di reddito di cittadinanza.
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