“Altri morti sulla SS 100: una strage di Stato. La cosa più grave non è che non si fa nulla per ammodernare la strada ma che non si programma nulla, che è diverso! Non esiste neppure la speranza che quel tratto venga ammodernato se non attraverso le nostre denunce negli anni”. Sono le parole pronunciate da Vanni Caragnano, presidente del Comitato strade sicure, in seguito all’incidente avvenuto nella serata di ieri, sulla statale 100 Taranto Bari, nel quale hanno perso la vita quattro persone e altre due sono rimaste ferite. Un altro incidente si è invece verificato in mattinata, sempre sulla stessa strada, tra un tir e un furgoncino per il trasporto di alimenti. I feriti sono stati trasportati tutti in codice rosso in ospedale.
“Esiste una missiva – prosegue – che la Regione Puglia ha trasmesso l’8 febbraio al ministro Salvini al fine di far commissariare, e quindi far assumere carattere di priorità, all’opera di ampliamento a quattro corsie nel tratto successivo a Gioia del Colle e costruzione della rotatoria a san Basilio rimasta totalmente inevasa e questo è gravissimo. L’opera relativa a quel tratto sta andando avanti ed ora è prossima alla conferenza di servizi ed il progetto è stato pubblicato, su nostre sollecitazioni il tratto successivo, e quindi quello dove ieri hanno perso la vita 4 persone, è stato inserito nel nuovo Piano Regionale dei Trasporti della Regione Puglia ma mancano i soldi, anche solo per averne una progettazione iniziale. Non è stato ad oggi concluso il contratto di Programma con Anas che si sarebbe dovuto chiudere il 30 giugno e quindi non ci sono ad oggi disponibilità finanziarie per nessun tipo di nuovo intervento” – ha evidenziato ancora sottolineando la pericolosità, tra le altre cose, dell’assenza di uno spartitraffico centrale.
“Che su quel tratto – prosegue – come in altri succedano incidenti stradali a causa di distrazione o superamento dei limiti di velocità è un’amara considerazione ma il frontale avviene esclusivamente perché le manca un adeguato spartitraffico centrale e sinceramente siamo stanchi di dover fare questa tristissima considerazione. Tutto il nostro lavoro di questi anni è una denuncia di stragi annunciate che nessuno ha voluto ascoltare, ne la politica ne le istituzioni e oggi continuiamo a piangere persone che non è giusto che muoiono per strafottenza. Una vergogna tutta italiana e una sofferenza indicibile per i familiari delle vittime” – conclude.
Foto Vivilastrada