A Bari è finito l’idillio tra la tifoseria biancorossa e i De Laurentiis, proprietari del club. La politica societaria sparagnina e la scarsa ambizione, unite ai risultati non entusiasmanti della squadra, hanno acceso le prime contestazioni.
Sulla crisi societaria e tecnica del Bari calcio, si è espresso il sindaco Antonio De Caro durante un intervento nel corso del TbSport: “Il lutto (per la sconfitta nei play off con il Cagliari, ndr) è stato così forte che la cura deve essere importante: al presidente da tifoso chiedo di alzare il livello tecnico della squadra nel mercato di gennaio, anche per sopperire agli infortuni che abbiamo avuto in queste settimane”.
Decaro si è anche soffermato sulla scelta, compiuta nel 2018, d’affidare il titolo sportivo ai De Laurentiis, dopo il fallimento della Fc Bari: “I De Laurentiis offrivano maggiori garanzie degli altri partecipanti al bando pubblico. Ma posso anche rivelarvi l’interessamento di una fantomatica società “gigliata” legata all’ex patron dell’Inter Moratti, ma purtroppo ho scoperto tardi che si trattava dell’ex presidente dell’Inter. Fermo restando che i figli lo fecero desistere dall’interessarsi al calcio”.
Intanto il presidente Luigi De Laurentiis, tramite una storia su Instagram, ha smentito d’aver pronunciato parole non educate nei confronti di alcuni sostenitori che protestavano in maniera animata per il rendimento della squadra contro i veneti al San Nicola: “Al fischio finale di Bari-Venezia, in tribuna, c’è stato un confronto animato con alcuni tifosi comprensibilmente delusi dal risultato. Esprimere dissenso penso sia un diritto fondamentale di tutti, sempre nel rispetto per il lavoro, le professionalità, le persone. Sebbene si trattasse di un momento emotivamente intenso per tutti, smentisco categoricamente di aver pronunciato espressioni o frasi offensive nei confronti di chiunque. Non è mai stato il mio modo di affrontare confronti, critiche, discussioni”.