Dal Regno dei bimbi a Giannini, sino a passare per il Disney Store, ma non solo: anche Murales, Vitucci e molti altri ancora. Sono solo alcune delle attività commerciali storiche del capoluogo pugliese che hanno chiuso le saracinesche facendo spazio o a nuove attività o a spazi vuoti che spesso, rispetto al calibro storico di alcune insegne che hanno accompagnato per anni i cittadini, sono difficili da colmare.
Dal centro alla periferia la situazione è la stessa: a Bari, il commercio è in crisi. L’allarme è stato lanciato più volte, l’ultimo nell’agosto del 2023 quando il presidente di Confesercenti Puglia, Benny Campobasso, ha dichiarato che il trend è quello di due chiusure per ogni singola apertura. Diverse le ragioni che hanno portato a questo, non ultime l’emergenza sanitaria che ha piegato moltissime attività e infine, il caro prezzi che, sta continuando a mietere vittime nel commercio Barese.
Così, i cittadini, lentamente, perdono alcuni punti di riferimento storici. Tra questi impossibile non soffermarsi su alcune realtà che hanno segnato in tanti, adulti e bambini di nuove e vecchie generazioni. Impossibile non citare il Regno dei Bimbi, lo storico negozio, situato in viale Einaudi, ha cessato la sua attività dopo 40 anni nell’aprile del 2019. Un altro protagonista indiscusso del mondo dedicato ai bimbi è lo storico negozio di giocattoli, situato nel quartiere Libertà “Fratelli Carrassi”, che ha cessato l’attività nel febbraio 2022. Altri due importanti di riferimento per quanto riguarda i piccoli, ma anche gli adulti sono stati Elettrocasa-Giocattoli, in via Fanelli e il Disney Store, in via Sparano. Quest’ultimo, in particolare, nel giorno della sua chiusura, avvenuta nell’ottobre del 2020, dopo 21 anni di attività, ha raccolto applausi, ma anche tante lacrime. Per salvarlo era stata lanciata anche una petizione, ma a nulla è servito.
Non solo giocattoli, nel corso degli anni la città ha perso moltissimi punti di riferimento commerciali, sia per quanto riguarda l’abbigliamento, sia per quanto riguarda la gastronomia, sia per la musica. Basti pensare ad esempio a Giannini, storico negozio di pianoforti in via Sparano, aperto nel 1874 e chiuso nel 2022. Anche Monachino, bottega di strumenti musicali aperta in via Boemondo nel 1948, ha chiuso per sempre la sua saracinesca nel 2019. Ma non è finita qui, negli ultimi anni moltissime attività hanno lasciato il capoluogo pugliese, tra questi Murales, che si è spostato a Monopoli dopo 40 anni di attività e ancora Zara Home, in via Argiro, Vitucci carta in via Tanzi, nel quartiere Madonnella, Pallante e Trizio Caiati, gioielleria storica aperta per ben 94 anni (queste ultime sempre in via Sparano, luogo in cui c’è stata un’emorragia cospicua di negozi alla quale ha fatto da eco un cambio netto delle attività, con nuove aperture, segno di un tempo che sta inevitabilmente mutando la città). Infine, tra le chiusure “storiche c’è anche il Meridional Cafè, di corso Benedetto Croce, nel rione Carrassi, attività che ha accompagnato cittadini e non dal 1956, dunque per 63 anni, prima di chiudere nel 2019. Ma la lista è molto più lunga, a queste attività storiche si aggiungono anche quelle “giovani” che, dopo qualche anno di attività hanno scelto di investire altrove, tra queste basti pensare a Eataly, ma anche Hermes e Cos.