A gennaio 2023 l’approvazione dell’emendamento “caccia selvaggia”, inserito surrettiziamente nella Legge di bilancio e che ora consente l’ingresso dei cacciatori in città e parchi, ha segnato l’avvio del più grande attacco mai sferrato dalle istituzioni contro gli animali selvatici. “Da quel momento – scrivono i volontari della Lav in una nota – è cominciata l’inesorabile, chirurgica demolizione, a esclusivo beneficio dei cacciatori, dei pur limitati principi di tutela della fauna selvatica contenuti nella Legge 157/92. A causa anche dell’arbitrario utilizzo, da parte della maggioranza parlamentare, delle procedure di conversione dei Decreti Legge su temi che nulla hanno a che fare con la caccia, è stato aggirato il divieto europeo di utilizzo delle munizioni al piombo nelle zone umide, mentre è stato disposto che i TAR non possono più sospendere i calendari venatori, anche quando questi violano palesemente il dettato delle norme europee che dovrebbero scongiurare il rischio di estinzione delle specie cacciabili. Mentre i prossimi passi già annunciati comprendono la diminuzione della protezione di orsi e lupi con proposte di legge già all’esame delle Commissioni parlamentari e poi proposte di Legge per demolire del tutto gli ultimi avamposti di protezione, il porto d’armi per i sedicenni e l’estromissione di ISPRA dalle valutazioni di carattere scientifico sui calendari venatori e altri atti che contemplano la possibilità di uccidere animali selvatici.
Mentre la diffusione della Peste Suina Africana è stata utilizzata come pretesto per decretare l’uccisione di più di 600 mila cinghiali l’anno, quando anche la stessa EFSA – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – individua nell’uomo e nei cacciatori in particolare, il principale vettore della patologia all’interno degli allevamenti suinicoli. Una vera e propria mattanza, quindi, che farà felici soprattutto le squadre di cacciatori-cinghialai, mentre la PSA continua ad espandersi indisturbata in tutto il Paese.
Contro questo attacco agli animali selvatici, la LAV ha lanciato una mobilitazione nazionale per chiedere l’intervento del Presidente della Repubblica, come massimo Garante della Costituzione, per far sì che venga rispettata la tutela della biodiversità e degli animali, che con la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi sono diventati da quasi due anni principi fondamentali della Repubblica, con un voto a stragrande maggioranza del Parlamento. Principi però calpestati dalle norme approvate in questo ultimo anno. “E’ inaccettabile il mancato rispetto di un principio fondamentale inserito da meno di due anni nella nostra Costituzione, ma che oggi è già carta straccia – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – la tutela della biodiversità e degli animali, esercitata nell’interesse della comunità internazionale, è infatti quotidianamente calpestata dalla politica nazionale per soddisfare gli interessi della lobby venatoria, una risicata minoranza di cittadini che ha una sola prospettiva: uccidere ogni giorno quanti più animali possibile”.
È per questo motivo che le sedi e gli attivisti della LAV scenderanno in piazza in tutta Italia nel fine settimana del 25-26 novembre, con replica il week end successivo. A BARI banchetti il sabato in VIA ARGIRO ALT.CIV.46 e la domenica ALL’INGRESSO DI VIALE EINAUDI DEL PARCO DUE GIUGNO, ORE 10.00/20.00. I cittadini potranno sottoscrivere una cartolina che sarà recapitata al Quirinale per chiedere al Presidente Mattarella un suo coinvolgimento attivo per il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione. “Non possiamo tollerare l’aggressione quotidiana nei confronti degli animali selvatici, utilizzati come strumento di consenso politico da parlamentari disposti a passare sopra la vita di milioni di animali e sopra l’interesse nazionale alla tutela della biodiversità pur di raggranellare qualche consenso, la nostra mobilitazione è la risposta di civiltà della maggioranza dei cittadini contro l’oscurantismo fatto di sangue e sofferenza imposto dal Parlamento – conclude Sara Leone della LAV di Bari ”.