Sono in totale 10 gli arresti effettuati dalla Polizia, che, coordinata dalla Procura di Milano, ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e all’abuso di minori online. Ventinove le persone identificate dal Centro operativo perla sicurezza cibernetica della Postale milanese, tra questi anche due appartenenti alle forze armate in servizio nel Lazio e due medici che esercitano in Veneto e in Emilia Romagna.
Tra gli indagati, spiega la polizia “vi sono persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee. Affermati professionisti, operai, studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici e diversi disoccupati, con età tra i 19 e i 69 anni”. I dieci arrestati erano in possesso di ingente quantitativo materiale pedopornografico, tra loro residenti a Milano, Rovigo, Imperia, ma anche Busto Arsizio, Martinengo, Vicenza, Torre Annunziata, Parma e Taranto. Sono stati oltre 150 gli uomini della polizia impegnati nelle operazioni incaricati di effettuare le perquisizioni e gli arresti in tutta Italia dopo un’indagine effettuata sotto copertura durata oltre un anno che ha consentito agli investigatori del COSC, della Polizia Postale di Milano, di dare un nome e un volto ai nickname utilizzati dagli indagati con l’obiettivo di restare anonimi in rete.
Questi ultimi, sfruttando le potenzialità della piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, partecipavano a gruppi e canali finalizzati alla produzione di condivisione di foto e video ritraenti violenze sessuali su minori, bambini, bambine e in alcuni casi anche neonati. Avevano creato una vera e propria rete all’interno di un gruppo Telegram, con severe regole per preservare l’anonimato. Ognuno aveva compiti e ruoli ben precisi, tra cui promozione e organizzazione che di fatto costituivano una vera e propria associazione a delinquere.
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