Viviamo la nostra vita e la postiamo sui social o forse viviamo la nostra vita per postarla sui social?
Ad oggi il confine è sempre più labile. Passiamo sui social sempre più tempo, condividiamo ogni momento della nostra giornata e, se non abbiamo nulla di interessante da postare, talvolta fingiamo di vivere momenti o anche vite che non ci appartengono.
L’iperconnessione social, è stata definita un vero e proprio disturbo che prende il nome di FOMO. FOMO è l’acronimo dell’espressione inglese “Fear of Missing Out”, letteralmente “paura di essere tagliati fuori”.
FOMO è un’ansia sociale, che si genera dalla necessità di restare costantemente connessi a controllare tutto quello che accade agli altri in nostra assenza.
È la paura di sentirsi esclusi, di perdersi un momento importante, è una sorta di “malattia” del controllo.
Statisticamente, l’utente medio passa online circa 7 ore al giorno vale a dire circa il 42% del nostro tempo di veglia se diamo per scontato un riposo di 7-8 ore.
La nostra è ormai una dipendenza tecnologica che, se non soddisfatta può causare vere e proprie crisi di astinenza.
Ci sono alcuni sintomi che potrebbero indicare la presenza di FOMO:
- controllo eccessivo e compulsivo del cellulare per vedere cosa fanno le altre persone;
- uscire solo perché non si vuole rischiare di perdere un’occasione;
- sentire il bisogno di essere sempre online;
- necessità di leggere subito le notifiche.
Studi dimostrano che questa necessità di controllare la vita altrui sia data da uno stato di insofferenza, solitudine e insicurezza ma anche insoddisfazione della propria vita. Nel tentativo quindi di compensare le mancanze della nostra vita, cadiamo in un circolo vizioso. I social ci fanno compagnia, o per lo meno è quella la sensazione che ne ricaviamo, ma solo momentaneamente. Vedere infatti gente che si diverte, fa viaggi o semplicemente appare felice, non fa altro che farci ricadere in uno stato di tristezza e solitudine ancora maggiore.
Ecco perché in contrapposizione alla FOMO, nasce la promozione della JOMO, ovvero “Joy of Missing Out”, tradotto “la gioia di essere tagliati fuori”. JOMO è un invito a sconnettersi, a lasciare il telefono a favore del vivere effettivamente la realtà, i momenti. È l’idea di non fare da spettatore passivo alla vita, reale o costruita che sia degli altri, ma di essere protagonisti della propria. In altre parole, “imparare a perderci qualcosa” per goderci meglio quello che abbiamo.
Infondo non c’è nulla di male nel passare un weekend a casa o nel rilassarsi dopo una settimana pesante! Così come non c’è nulla di male nel raggiungere uno stato di tranquillità uscendo a cena con i propri amici e divertendosi.
Non c’è nulla di male finché facciamo quello che effettivamente ci va di fare, senza sentirci in dovere di farlo e di condividerlo!
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