Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Feeling good” – Nina Simone
Se dovessimo immaginare la serata perfetta, probabilmente ci sarebbero due cose assolutamente imprescindibili: buon vino e buona musica.
Ma si può davvero scegliere l’abbinamento perfetto?
La verità è che è un compito piuttosto arduo principalmente per due motivi: il primo è che il vino abbinato a portate differenti cambia sapore, il secondo è che anche la musica stessa è filtrata dal nostro sistema emozionale e dunque quella che ieri ci sembrava una canzone spensierata, oggi può sembrarci la più triste di tutte.
La maggior parte del gusto percepito dal vino è un odore. Gli scienziati stimano che fino al 90 per cento di ciò che percepiamo come sapore è un odore inalato dal naso. A questa percentuale va aggiunta poi la componente visiva e quella uditiva.
Semplificando, se immaginiamo di mangiare un pasto in un luogo elegante, con piatti porcellana e camerieri che indossano smoking, il cibo avrà un sapore diverso che, se mangiamo lo stesso cibo in un mercato di paese.
Ma come può la componente uditiva influenzare il gusto del nostro vino?
Uno studio condotto dal professor Adrian North, nell’Università degli studi di Edimburgo, ha sottoposto un campione, formato da 250 uomini e donne, a votare il gusto di un vino rosso e di un vino bianco. Alcuni bevevano il vino in silenzio, mentre altri ascoltavano separatamente 4 tipi di musica. Nonostante lo stesso vino, rosso o bianco, rimanesse uguale per tutti, la descrizione del gusto variava con il tipo di musica diffuso.
Lo studio ha dunque dimostrato una relazione tra le aree del cervello stimolate dalla musica e quelle stimolate dalla degustazione. Quando beviamo un bicchiere di vino ascoltando un brano, le aree attive agiscono, influenzando la percezione delle varie componenti del vino.
In merito, Marco Barbetti, miglior sommelier d’Italia Fisar 2018, nonché ottimo musicista, in un’intervista afferma che nell’abbinamento la musica serve proprio ad aumentare la percezione di una sensazione gustativa. “Per esempio, se degustando ascoltiamo metal, andiamo a percepire in maniera più intensa le sensazioni che si definiscono “dure”; diversamente un pezzo jazz particolarmente morbido e profondo, va ad aumentare le sensazioni di “morbidezza” del vino”.
Con “Wine Listening” abbini la musica al vino
“Wine Listening” è l’innovazione in questo campo. È un’ app, nata da una giovane Start-up, che consente di trovare l’accoppiata perfetta grazie ad una gestione di 2.5 milioni di vini, 1600 vitigni e ovviamente un’ampia selezione musicale. Basta scattare una foto all’etichetta del vino, avere Spotify e l’applicazione farà il resto del lavoro, proponendo la canzone più adeguata!
L’algoritmo basa la sua funzionalità sul trovare la canzone più adatta attraverso venti parametri differenti che analizzano ogni tipicità e caratteristica del vino.
Adesso quindi non ti resta che immergerti in questa nuova esperienza sensoriale!