Emma Dante inaugura la Stagione di prosa 2023.24 ‘Bagliori’ al Teatro Radar. Sabato 18 novembre alle 21 è La scortecata ad aprire la programmazione a Monopoli, curata da Teresa Ludovico per Teatri di Bari, che vedrà sul palcoscenico, tra gli altri, Nino Frassica, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli e Mariangela Gualtieri. La Stagione Bagliori al Radar vede il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Monopoli. Un ritorno al Radar per la regista, che già aveva portato un suo spettacolo nel 2022 per il festival di teatro per le nuove generazioni Maggio all’infanzia. La scortecata è l’adattamento teatrale di una delle più esilaranti novelle raccolte da Giambattista Basile ne ‘Lo cunto de li cunti’ e racconta la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Sul palcoscenico anche i ruoli femminili sono affidati a Salvatore D’Onofrio e Carmine Maringola, in uno schema che riprende quello del teatro settecentesco. Emma Dante sceglie poi una scenografia minimale ma molto evocativa: “Basteranno due seggiulelle per fare il vascio – racconta – una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in miniatura per evocare il sogno”.
Uno spettacolo che ha raccolto grandi consensi di pubblico anche all’estero. “Gli attori non hanno bisogno di nulla: due sedie, un’asse che sollevano da terra e tengono come se fosse una porta – scrive il quotidiano francese Le Monde – Infanzia dell’arte, delizia del teatro nel suo fiorire, senza pretese, poggiato tutto sullo spettacolo. Per quanto espressivo sia interiorizzato quello del Processo diretto da Lupa, lo spettacolo de La Scortecata deve tutto a Salvatore D’Onofrio e a Carmine Maringola. Il loro virtuosismo è pari solo alla gioia di stare sul palco”. La comica quanto drammatica narrazione di Basile nasconde una precisa morale: “il maledetto vizio delle femmine di apparire belle le riduce a tali eccessi che, per indorare la cornice della fronte, guastano il quadro della faccia; per sbiancare le pellecchie della carne rovinano le ossa dei denti e per dare luce alle membra coprono d’ombre la vista. Ma, se merita biasimo una fanciulla che troppo vana si dà a queste civetterie, quanto è più degna di castigo una vecchia che, volendo competere con le figliole, si causa l’allucco della gente e la rovina di sé stessa”.