Dieci collaboratori di giustizia sono stati ritenuti inattendibili ed insufficienti dalla Corte di assise di appello di Bari – I sezione – per confermare la condanna di Davide Monti e Giuseppe Signorile inflitta dal Giudice delle indagini preliminari di Bari in data 24.09.2021, ritenuti dalla direzione distrettuale antimafia esecutori materiali del delitto di omicidio commesso ai danni di Giuseppe Gelao , maturato in data 6 marzo 2017 in Bari in risposta all’uccisione di Barbieri Franco per ragioni collegate al traffico di stupefacenti. Ne dà notizia lo studio dell’avvocato Giusida Sanseverino del Foro di Benevento che ha difeso Monti. La questione riguarda le assoluzioni di ieri (qui l’articolo).
Per tale omicidio l’accusa aveva invocato l’ergastolo, sia in primo che in secondo grado, anche alla luce della positività allo stub a cui era risultato positivo Davide Monti poche ore dopo il delitto, pesante prova a carico alla quale si aggiungeva il tentativo di Monti di fuggire poche ore dopo il delitto dalla propria abitazione onde non essere sottoposto al pericoloso test. “Le prove apparivano granitiche, schiaccianti, anche alla luce di intercettazioni ambientali svolte a casa di Milella Domenico nelle quali i conversanti discorrevano dell’azione di sangue – si legge nel comunicato della legale – La difesa degli accusati, a seguito di una attenta e difficile valutazione, assumendosene i rischi, optò per il rito abbreviato, scelta questa che alla fine si è rivelata vincente. La decisione di assolvere gli accusati appare sorprendente in quanto impressionante il numero dei pentiti che avevano dato manforte all’ipotesi accusatoria: Milella Domenico, Tarullo Vito Antonio, Margheriti, Pappagallo Giuseppe, Petroni Emanuel, Catalano Gianfranco, Citarelli Michele, Lavermicocca Domenico, Marchello Roberto, Telegrafo Donato. Non solo; qualche settimana fa la Corte di assise di Bari, decidendo in sede di rito ordinario, per la medesima vicenda omicidiaria, aveva condannato all’ergastolo Antonio Busco”.
“Evidentemente le accuse sono crollate grazie al lavoro difensivo svolto nell’interesse di Monti da parte dell’ avv. Giusida Sanseverino del Foro di Benevento, che insieme all’avv. Andrea Melpignano del foro di Bari ed all’avv. Bruno Larosa del foro di Napoli hanno rappresentato il collegio difensivo, il quale, durante le arringhe difensive, ha, tra l’altro, cavalcato alcuni importanti principi di diritto e criteri di valutazione delle dichiarazioni dei pentiti affermati dalla Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso per cassazione a suo tempo proposto dall’avv. Dario Vannetiello nell’interesse di Signorile Giuseppe avverso la ordinanza del Tribunale del riesame”, conclude la nota.