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Vendita immobili, il caso Bari: periferia più cara del centro storico

Acquistare casa in uno dei quartieri fuori dalla prima cerchia cittadina costa l’8% in più rispetto al centro storico

Pubblicato da: Adalisa Mei | Gio, 16 Novembre 2023 - 15:43

Immobiliare.it lo definisce “il caso Bari”. Il capoluogo pugliese è considerato infatti secondo l’ufficio studi del portale immobiliare, una città a sé stante in Italia per quanto riguarda la vendita delle case. Mentre nelle grandi città italiane spostarsi a vivere nelle zone più periferiche solitamente presenta dei vantaggi a livello economico questo non accade a Bari. Qui infatti per la vendita si parla di un surplus periferia: acquistare casa in uno dei quartieri fuori dalla prima cerchia cittadina costa l’8% in più rispetto al centro storico (1.945 euro/mq vs. 2.107 euro/mq). Per quanto riguarda invece la locazione i prezzi nei quartieri più decentrati si abbassano dell’11% rispetto a quelli afferenti al centro città (12,1 euro/mq vs. 10,8 euro/mq).

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sanita.puglia.it

I quartieri del centro analizzati sono il Borgo antico – Murat, Marconi – Libertà, mentre quelli  della prima periferia sono  Fesca – San  Girolamo, Poggiofranco – Santa Caterina, Picone – Carassi. Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare italiano, specializzata in analisi di mercato e data intelligence, ha messo a confronto i costi di acquisto e di locazione nel centro urbano e nella periferia di alcune delle principali città italiane.

Dove lo “sconto periferia” è più alto per l’acquisto che per la locazione
Acquistare un appartamento a Milano nella cerchia più interna della città costa di media 7.336 euro/mq mentre oltre la linea della circolare 90/91 la cifra si abbassa a 3.833 euro/mq, una differenza pari quindi al -48%. Se si vanno a vedere le cifre della locazione lo “sconto periferia” praticamente si dimezza, passando al -23%. Infatti, se per la zona più centrale ci vogliono, di media, poco meno di 25 euro/mq per affittare una soluzione abitativa, fuori ne servono comunque
19,2.

Situazione simile nella Capitale: se acquistare casa nella prima periferia romana mediamente costa il 47% in meno rispetto al centro dell’Urbe (5.346 euro/mq vs. 2.851 euro/mq), quando si guarda all’affitto lo sconto si assesta sul -32% (19,7 euro/mq vs. 13,4 euro/mq). «Molto spesso, il canone d’affitto non è proporzionale al valore dell’immobile locato – commenta Antonio Intini, Chief Business Officer di Immobiliare.it – Nella maggioranza dei casi, infatti, la cifra richiesta dal locatore viene determinata maggiormente delle caratteristiche intrinseche dell’abitazione, come dimensioni, numero di locali, piano, più che da quelle estrinseche come il prestigio dell’edifico o l’appetibilità stessa della zona. Questo spiega perché sia molto più conveniente, a parità di altre caratteristiche, mettere a rendita un immobile situato in periferia rispetto a uno nel centro città».

Dove invece è simile per l’acquisto e per l’affitto
A Bologna lo scarto percentuale tra acquistare una casa nel centro città rispetto alla prima periferia si riduce notevolmente se confrontato con quello di Milano e Roma: -29% (4.228 euro/mq vs. 3.020 euro/mq). Cambia di poco invece lo “sconto periferia” se la casa la si vuole affittare: – 26% (21 euro/mq vs. 15,5 euro/mq). La stessa cosa accade a Firenze: una casa nei quartieri esterni alla prima fascia costa, di media, il 25% in meno rispetto a una situata nel cuore della città (4.931 euro/mq vs. 3.711 euro/mq). Se si parla di locazione la differenza percentuale tra centro e periferia passa al -23% (21,9 euro/mq vs. 16,8 euro/mq).

Dove poi è più alto per la locazione che per l’acquisto
In controtendenza la città di Napoli: qui lo “sconto periferia” per l’acquisto di un’abitazione di ferma al -21% (3.245 euro/mq vs. 2.574 euro/mq), mentre la forbice sia allarga se la casa la si cerca in affitto. Nei quartieri più centrali del capoluogo partenopeo si spendono in media 14,9 euro/mq mentre nella periferia alle porte del centro la cifra si abbassa a 10,7 euro al metro quadro: il 28% in meno.

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