“La comunità scolastica non è stata ascoltata, chiediamo l’intervento del sindaco per risolvere il problema dell’istituto Romanazzi, problema che i suoi delegati non hanno risolto, imponendo una decisione unilaterale, quella del trasferimento presso l’istituto in corso Sonnino e non, invece, la ricerca di ulteriori spazi nel territorio”. Tuonano così il presidente del consiglio d’istituto e il rappresentante di istituto, in una nota all’interno della quale si fa riferimento al futuro riguardante gli studenti che, con il progetto della demolizione e ricostruzione saranno spostati in altre strutture non collocate nello stesso quartiere, San Pasquale.
“Si fa seguito ai numerosi contatti formali e informali intercorsi tra il nostro DS Rosangela Colucci e il dirigente dell’Ufficio Tecnico – Città Metropolitana di Bari, Arch Visaggio, nonché con il consigliere delegato Ingegner Bronzini, riguardo i locali che saranno messi a disposizione per il trasloco in programma per la costruzione del nuovo edificio a noi destinato – si legge nella lettera – nel corso della riunione di servizio del 31 Luglio u.s. con l’Arch. Visaggio e l’Ing. Bronzini, la dirigente chiedeva di trovare al più presto una soluzione per allocare le classi dell’Istituto nello stesso quartiere San Pasquale. Sempre la stessa DS lamentava l’assoluto silenzio della Città Metropolitana alle sue innumerevoli richieste per tutto l’anno scolastico precedente, richieste riferite anche al Sindaco De Caro alla chiusura di un incontro di altra finalità con genitori dell Istituto presso il Comune di Bari il 22 Marzo 2023” – evidenziano ancora.
“Come riportato anche nelle relative delibere degli organi collegiali dell’Istituto (Collegio Docenti e Consiglio di Istituto) inviate alla Città Metropolitana prima dell’incontro del 31 Luglio – proseguono – il Consiglio d’ Istituto e il Collegio Docenti hanno delegato il DS a farsi portavoce presso la Città Metropolitana di accettare come unica proposta di trasferimento quella del Plesso Scoppio, plesso SM Laterza — De Amicis e plessi Perotti/ Panetti. In particolare si chiedeva di organizzare la dislocazione delle classi tra il nostro plesso Scoppio (7 classi liceo), la SM Laterza, che ad oggi ha reso disponibili solo 8 classi con accesso unico dalla scala di emergenza di Via Gobetti (situazione veramente paradossale, non essendo consentito l’ingresso dal portone principale né l’uso di spazi al piano terra per eventuali uffici) e altre aule presenti nei plessi Panetti, Panetti-Perotti, di fatto liberi ma dichiarati occupati, poiché MAI la Città Metropolitana ha fatto sopralluoghi accurati. Infatti la stessa Città Metropolitana concedeva temporaneamente all’istituto Panetti, a seguito di un semplice accordo tra 1 2 DS di occupare 6-8 aule presso il plesso PanettiPerotti, non consentendo allo stesso Istituto Perotti, l’utilizzo dei due piani e quindi la possibilità accertata di poter cedere temporaneamente al Romanazzi le aule sufficienti per rimanere nello stesso territorio” – evidenziano ancora sottolineando che si trattava di una soluzione temporanea relativa al tempo di completamento dei lavori dell’ala destra del plesso Scoppio, completamento che, sottolineano, era stato “richiesto da quasi due anni dalla Preside Colucci”. Richiesta alla quale, sottolineano ancora “l’Ing. Bronzini aveva in un primo momento mostrato parere favorevole, anche alla presenza dei rappresentanti d’ istituto, ma che si era bloccata perché la Città Metropolitana essendo in ritardo nel completamento di un semplice monitoraggio dei fondi europei utilizzati nella 1 fase dei lavori ,non aveva programmato i nuovi fondi per avviare il completamento dell’ala destra del plesso Scoppio”.
“Peccato – aggiungono – perché si era nei tempi giusti per operare, ma ancora una volta non si programmava in tal senso, ma si pensava solo alla soluzione più dispendiosa di locazione e non invece a quella più ragionevole di ricercare aule nel territorio, temporaneamente sino al completamento del Plesso Scoppio. Sia l’Ing Bronzini che l’Arch. Visaggio, sempre nella riunione del 31 Luglio, non mostravano alcuna apertura alla proposta più che ragionevole e praticabile prospettata dalla DS Colucci ma notevolmente contrariati, attaccavano la Dirigente Scolastica, che subito dopo abbandonava la riunione, precisandole che non potevano in nessun modo reperire aule presso il Panetti, il plesso Panetti-Perotti 0 nel territorio e soprattutto completare in tempo utile i lavori del plesso Scoppio, ma che si doveva andare a tutti i costi in corso Sonnino, dimenticando che la scuola come ogni comunità democratica che si rispetti ha diritto a conoscere e quindi a condividere scelte politiche prese in piena autonomia, senza aver mai dato voce alla comunità scolastica, infatti, il completamento del plesso Scoppio ci consentirebbe un utilizzo completo della nostra struttura con un auditorium centrale con bagni e uso di altre 6 aule In questo modo, con una buona programmazione e ragionevolezza di decisione, l’Istituto Romanazzi avrebbe in totale nel plesso Scoppio l’utilizzo di 14 aule dell’auditorium, e la possibilità di allocare al piano terra gli uffici, con il relativo archivio, senza gravare su altri istituti”.
“In tal proposito, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna indicazione, se non dal nostro Ingegnere RSPP, su come reperire gli spazi per gli uffici e la zona per il trasferimento di tutto l’ archivio storico e corrente nel plesso Scoppio. A tale richiesta, diventata ormai impellente, la città metropolitana non ha dato a tutt’oggi alcun esito positivo per pulire e liberare spazi dell’altra ala per tale uso, ne per installare linee telefoniche ed internet, ne per lo spostamento del materiale elettronico. Ne derivano notevoli rischi nelle operazioni di trasferimento di tutto il patrimonio documentale digitale ed elettronico in possesso della scuola e di quello in consegna con i progetti PNRR. Del resto del trasferimento dell’IISS Romanazzi per la ricostruzione con i fondi PNRR, si era già a conoscenza da oltre un anno e forse più, ma è mancata una previsione generale da parte della Città Metropolitana, nonostante i continui solleciti della nostra scuola. A tutt’oggi, presso i due istituti Panetti e Perotti, non è stato effettuato alcun sopralluogo ne mostrata alcuna volontà di ricerca di altre aule sul territorio, con una richiesta aggiuntiva presso la SM Laterza, né da parte dell’Ing. Bronzini né dell’Arch. Visaggio”.
Le uniche aule messe a disposizione dalla scuola media Laterza, sottolineano ancora “solo su nostra richiesta già dallo scorso anno, sono purtroppo otto e collocate al secondo piano questo comporta una commistione di alunni per la presenza al primo piano di alunni di scuola media e al terzo di laboratori”. Ragion per cui, evidenziano, sarebbe necessario cercare ulteriore disponibilità presso la scuola media Laterza per l’utilizzo di aule al terzo piano e piano terra. “A ciò si aggiunge il notevole disagio di avere come unico accesso la scala di emergenza con il cancello di via Gobetti senza poter avere uffici presso quella sede ne l’uso dell’ascensore per soggetti disabili 0 comunque bisognosi di utilizzarlo, ne lo spazio per l’installazione di una insegna indicativa del nostro Istituto. Solo due giorni fa, alle ore 15:00 telefonicamente l’ IISS Romanazzi veniva a conoscenza dalia Città Metropolitana di un ipotetico trasloco in data 23 Dicembre 2023 con uno spostamento di alcune classi presso l’Istituto religioso di Corso Sonnino, con lavori di adeguamento e rifacimento di bagni e spazi comuni visto che l’istituto prima ospitava una scuola dell’infanzia ed elementare, ancora da effettuare. Nuovamente la DS chiedeva notizie sui mancati lavori di completamento dell’ala destra del plesso Scoppio per il quale le veniva risposto che, nonostante la disponibilità della somma necessaria, ancora non si era proceduto all’inizio dei lavori” – aggiungono.
“La domanda che sorge spontanea da parte dell’Istituto Romanazzi e, forse, dell’opinione pubblica che verrà a conoscenza di questa situazione di abbandono di una istituzione scolastica storica e prestigiosa – evidenziano infine – è come mai tanto spreco di denaro pubblico per la locazione e il ripristino di un plesso religioso chiuso e abbandonato da circa dieci anni, allocato in altro quartiere con tutte le problematiche logistiche che ne deriveranno per studenti, famiglie e personale scolastico? Per quale motivo non optare invece per una soluzione a costo zero (ricerca di aule presso Panetti e Perotti), soluzione temporanea sino al completamento dell’ala destra del plesso Scoppio, che consentirebbe all’Istituto Romanazzi di poter rimanere nel proprio territorio, in un momento difficile in vista delle nuove iscrizioni, istituto già fortemente sottodimensionato a meno di 500 alunni? Probabilmente al nostro sindaco e a tutta la Città Metropolitana (in particolare all’Ing. Bronzini, che non ha mai voluto ascoltare la voce di tutta la comunità scolastica) non interessa conoscere il destino di una scuola storica che nel 2026, quando il nuovo plesso sarà completato grazie ai fondi PNRR, non avrà numeri sufficienti per raggiungere l’autonomia scolastica, perdendo cosi la sua identità” – hanno concluso.
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