Dal 2010 ad oggi sono aumentati del 15,34% i reati commessi dai minorenni in Italia, con episodi che dimostrano “la totale assenza di empatia nei confronti della vittima”. Questo evidenziano i dati diffusi oggi dal rapporto sulla criminalità minorile della Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale. L’analisi lancia anche un allarme sull’utilizzo dei social che – si legge nelle considerazioni finali – “possono essere utilizzati per reclutare o radicalizzare giovani in attività criminali o estremiste”. Negli ultimi 13 anni, dunque, le segnalazioni di minorenni in Italia – tra i 14 e i 17 anni – sono passate dalle 28.196 del 2010 alle 32.522 del 2022. Il maggior decremento è stato registrato nell’anno della pandemia, il 2020, per poi rialzarsi negli anni successivi. Con il passare degli anni, dice il Rapporto, sono anche diminuite le segnalazioni di minorenni italiani. Contestualmente è seguito un aumento delle segnalazioni di stranieri che nel 2022 – per la prima volta negli ultimi 12 anni – hanno superato numericamente quelle degli italiani (17.032 a fronte dei 15.490).
La maggior parte dei minorenni denunciati o arrestati ha un’età compresa tra i 16 e i 17 anni, mentre i reati maggiormente contestati sono quelli di furto, ricettazione, rapina ed estorsione; lesioni dolose, percosse, minaccia e rissa; danneggiamento, incendio, danneggiamento seguito da incendio; resistenza e violenza o minaccia a pubblico ufficiale; violazioni della normativa in materia di sostanze stupefacenti. Presentano un andamento regolare le segnalazioni di minori denunciati o arrestati per violenza sessuale, con un incremento del 6,59% tra il 2010 ed il 2022. Lo scorso anno sono state 291. In calo, invece, le segnalazioni per omicidio volontario che registrano un decremento del 10%, mentre quelle per tentato omicidio aumentano del 32,31% (dalle 65 nel 2010 alle 86 nel 2022). Dal 2016 in poi, inoltre, si registra un aumento costante delle segnalazioni per reati informatici, che comprendono vari delitti, dalla falsità in documenti informatici alla diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Dalle 30 del 2016 si è passati alle 286 dello scorso anno. Le regioni con il maggior numero di denunce o arresti sono quelle del Nord-Ovest, seguite dal Nord-Est e dal Centro. Sono leggermente meno al Sud e quasi la metà nelle isole.
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