In un’epoca in cui la socialità passa anche attraverso i social, sempre più spesso ci troviamo a paragonare la nostra quotidianità a quella degli altri. Tutti cerchiamo di far apparire la nostra vita se non perfetta, ricca; e anche quando mettiamo in piazza i nostri problemi, lo facciamo per evidenziare quanti forti siamo a superare le difficoltà.
C’è poi la faccenda legata alla apparenza: prendiamo come modelli i canoni estetici di influencer, cantanti e attrici, cerchiamo di mostrarci sempre al meglio e scartiamo le foto in cui si notano le imperfezioni. E questo succede a età sempre più basse: non a caso, stanno cominciando a diffondersi i beauty party, feste a tema bellezza per bambine organizzate per lo più nei centri estetici.
Trasmettere a una bambina la passione per la cura della propria bellezza è un passaggio che prima o poi arriva per tutte le mamme; tuttavia, a dispetto di quanto si legge in questo articolo del sito BeautyParty.it in cui si fa riferimento alla combinazione tra bellezza esteriore e interiore, restano parecchi dubbi circa gli effetti psicologici che i trattamenti di bellezza possono avere sulle bambine se fatti in tenera età.
La questione è delicata: ma prima di cercare una risposta, è d’obbligo una domanda.
La bellezza non è tutto: ma cos’è la bellezza?
Alessandra Ferretti, manager di Beauty Party Genova, in questo articolo di Adnkronos propone una filosofia tanto audace quanto controversa: la bellezza influisce sull’autostima delle bambine, quindi è bene stimolarle a sentirsi “belle”.
A onor del vero, la manager fa riferimento a un concetto di bellezza che va al di là dell’aspetto fisico, ma include sia la bellezza esteriore che quella interiore, prendendo spunto dalla visione della bellezza della cultura Greca, Romana ed Egiziana: pensiamo, per esempio, al detto romano “Mens Sana in Corpore Sano”.
Non si tratta dunque solo di “apparire”, ma di “essere”: curare il proprio aspetto estetico, nella visione di Alessandra Ferretti, non significa non coltivare la propria interiorità e ambire a essere indipendenti e forti.
Tuttavia, resta il dubbio che cominciare a parlare di “bellezza” sin dall’infanzia possa portare a squilibri emotivi e relazionali: la roulette genetica fa sì che alcuni di noi nascano baciati dalla Dea della Bellezza e altri semplicemente no. Porre l’accento sulla “bellezza”, in una società dell’apparenza oltretutto aggravata dall’uso compulsivo dei social, può essere pericoloso.
I pericoli legati all’apparire e i social media
E sono proprio i social a rappresentare un grosso rischio: un rapporto pubblicato di recente dal Surgen General degli Stati Uniti Vivek H. Murthy, si sottolinea come possano causare danni alla salute mentale a bambini e adolescenti. Secondo il rapporto, l’uso eccessivo dei social media può portare a cambiamenti nell’amigdala, la parte che gestisce le emozioni, e aumentare la sensibilità a ricompense e punizioni.
Pensiamo dunque a quanto può essere devastante, per bambini e adolescenti, basare la propria autostima sul concetto di bellezza, che sui social è legato a doppio filo all’apparire: il confronto continuo con modelli inarrivabili e con coetanei che sembrano essere più belli e felici può dare un colpo pesante all’autostima.
D’altro canto, se vogliamo dirla tutta, i beauty party possono essere l’occasione per valorizzare le caratteristiche, interiori ed esteriori, delle bambine, aiutandole a crescere con l’idea che tutte, nella propria diversità, abbia la possibilità di coltivare le proprie qualità e raggiungere gli obiettivi.
In conclusione
Beauty Party sì o no? Il discorso è complesso e non può essere risolto con una risposta netta. Ci sono tante sfumature legate all’argomento: da un lato, inculcare l’idea che la bellezza possa essere legata alla propria realizzazione personale e all’autostima è un pericolo da non trascurare, dall’altro se la bellezza, come sostiene la manager Alessandra Ferretti, non riguarda la mera esteriorità ma il complesso delle qualità di una persona, allora i beauty party possono avere un’utilità.
Quel che è certo è che il messaggio deve passare forte e chiaro: la qualità di una persona non può essere circoscritta alla sola bellezza esteriore, ma deve comprendere anche le qualità interiori, morali e intellettuali.