Multe ai locali che pubblicizzano gli eventi via social. Accade a Bari, a denunciarlo sono alcuni gestori che negli scorsi giorni hanno lanciato un appello sia per evidenziare le problematiche legate alla diffusione della cultura, sia per avere maggiore chiarezza in merito alla norma, inserita nel Documento strategico del Commercio, all’articolo 9 a detta di alcuni “poco comprensibile”.
“Vorrei rendere noto – sottolinea uno dei gestori di un pub – che l’amministrazione della città di Bari ha approvato un Documento strategico del Commercio che all’ Articolo 9 “Esercizio attività accessorie” recita: “è vietata la pubblicità degli spettacoli e degli intrattenimenti in genere attraverso stampa, radio e altri sistemi di comunicazione.” Quindi se in un locale pubblico si organizza un concerto acustico, una mostra d’arte, un reading di poesia, una stand up comedy, uno spettacolo di burattini o qualsiasi iniziativa culturale o di intrattenimento, si viene multati se si promuove e pubblicizza l’evento (la sanzione ammonta a mille euro). Quindi la promozione culturale, indispensabile per la diffusione della vita culturale stessa, che può fare la differenza ed essere un valore aggiunto per la città, ma anche per un turismo di qualità in una città a vocazione turistica, diventa illegittima e sanzionabile” – ha evidenziato.
“Mi chiedo quale sia – prosegue – la ratio di un’ordinanza del genere, cosa spinge un’Amministrazione pubblica a deliberare sulla censura e il divieto della promozione di eventi socio-culturali. E la mia non è una domanda retorica, davvero non riesco a capirne il senso. Mi chiedo come sia possibile che nessun assessore, nessun organo competente sul territorio – dotato di buon senso – si sia espresso e mosso in dissenso rispetto a tale iniziativa della Pubblica Amministrazione. Per salvaguardare un fondamentale obiettivo di pubblico interesse quale la diffusione di eventi culturali si dovrebbe incentivare la promozione degli stessi e non sanzionarla con multe salatissime, come purtroppo sta avvenendo negli ultimi giorni a Bari. Mi chiedo allora come promuovere le prossime mostre, i concerti in acustico, i reading di poesia, i vernissage e gli eventi culturali già in calendario nel mio locale. Probabilmente mi converrà utilizzare i fuochi d’artificio sparati tra i palazzi, come usa fare la criminalità organizzata a Bari che, da sempre impunita, nel silenzio assordante delle istituzioni, utilizza questa efficace strategia di comunicazione per pubblicizzare l’arrivo di partite di droga nelle piazze o per celebrare la scarcerazione dei propri affiliati” – conclude.
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