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Colombo: “Bari calcio: i problemi ci sono, ma meglio con le 2 punte”

Il 'doppio ex' ha raccontato le sue avventure a Bari e Ascoli e analizzato il momento dei biancorossi

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Gio, 2 Novembre 2023 - 12:43

La vittoria scacciacrisi ottenuta contro il Brescia ha rasserenato l’ambiente biancorosso e avvicinato il Bari alle zone nobili della classifica. La squadra di Marino è ora chiamata a dare continuità al successo del ‘Rigamonti’ cercando i i tre punti anche contro l’Ascoli. Per trattare i vari temi di questo match, senza tralasciare il momento dei galletti, abbiamo interpellato un doppio ex di Bari e Ascoli, vale a dire Corrado Colombo. Colombo si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com per raccontare anche la sua carriera e le sue avventure in Puglia e in Lombardia.

Ha appeso le scarpe al chiodo nel 2019 a 40 anni. Aveva ancora voglia di divertirsi?

“Nel 2017 decisi di smettere, ma mi resi conto che non era ancora il momento. Poi ho ripreso a giocare nelle categorie inferiori: facevo fatica con gli allenamenti ma mi divertivo nelle partite della domenica. Ma smettere, qualche anno dopo, non è stato facile”.

E’ ancora nel mondo del calcio? Di cosa si occupa?

“Il mio primo lavoro è quello di venditore specializzato di materiale sportivo. Nel pomeriggio e nel fine settimana lavoro presso un centro formazione affiliato all’Inter e alleno nella categoria “Giovanissimi”.

Carriera iniziata nella giovanili dell’Atalanta. Buon inizio, poi arrivò un certo Claudio Caniggia…

“Ero giovane, avevo 19 anni e mi infortunai alla caviglia. L’Atalanta costruì una squadra per vincere il campionato e trovai poco spazio. Nella prima partita ufficiale di Coppa Italia contro la Pistoiese, giocai in coppia con Caniggia: feci gol e un assist di tacco per l’argentino che corse ad abbracciarmi”.

Rientrato a Bergamo, venne ceduto in comproprietà all’Inter, come parziale contropartita nel passaggio di Nicola Ventola agli orobici. Con i neroazzurri di Milano anche un gol in Coppa Uefa.

“Esperienza bellissima anche se a novembre andai in prestito al Torino: feci una bella stagione, vincendo il campionato. A fine stagione pensavo che l’Inter mi riscattasse, invece alle buste l’Atalanta tirò fuori più soldi, così tornai a Bergamo controvoglia”.

Poi un lungo girovagare per l’Italia. Nel 2006 approda al Livorno dell’idolo Igor Protti. Che rapporto aveva con lo Zar?

“Igor aveva dei colpi fuori dal comune. La cosa che ricordo di lui era la cattiveria agonistica e una “fame di vittorie” che lo rendeva unico. Avevo tanto rispetto per lui e quando mi parlava lo ascoltavo, anche se con molta timidezza. Mi ha aiutato tanto e negli ultimi mesi di campionato si fece un pò da parte per darmi spazio. Prima della sua ultima partita andai nella sua camera per ringraziarlo e lui mi fece una dedica sulla sua maglia che recitava: “A Corrado, spero di vederti dove meriti”.

Dopo Livorno, la breve parentesi ad Ascoli, prossimo avversario del Bari in campionato. Che esperienza fu?

“Ero convinto di rimanere a Livorno, poi cambiò il direttore sportivo e la società amaranto virò su altri calciatori. Ci rimasi molto male perchè ero molto legato al club toscano. Andai controvoglia all’Ascoli, ripescato in serie A, con Marco Giampaolo in panchina. Ma nel club marchigiano c’era un Ds che era anche procuratore e dava più  spazio ai suoi assistiti “.

Nella stagione 2008-2009 l’approdo a Bari. Un’avventura esaltante con, in mezzo, quell’esclusione nel mercato di gennaio…

“Fu una scelta che venne fatta dall’alto. Già in estate, quando Conte mi voleva a Bari, Perinetti non era molto convinto del mio arrivo, forse perchè non facevo parte della scuderia dei procuratori a lui vicini”.

Con la maglia biancorossa 16 partite, 3 reti e soprattutto la promozione in serie A. La terza della sua carriera…

“E’ stato un anno fantastico, anche se all’inizio non si parlava di promozione. Giocavamo bene e la squadra era mentalizzata: poi con gli acquisti del mercato di gennaio iniziammo a volare. La vittoria di Trieste, grazie alle reti di Barreto, ci diede tanta consapevolezza: Vitor aveva bisogno di essere coccolato, è un ragazzo eccezionale. Tuttavia, la persona che mi manca tanto di quel Bari è il compianto Gian Piero Ventrone”.

Corrado Colombo e i tifosi del Bari, un feeling solido e duraturo…

“E’ stupendo sentire il loro affetto nei miei confronti anche a distanza di anni. Anche se di gol ne ho fatti pochi, hanno apprezzato la persona. Nel periodo in cui ero fuori rosa, ricevetti tanti attestati di stima. Posso solo ringraziarli: li porterò per sempre nel mio cuore”.

Veniamo al Bari dei giorni nostri: vittoria importante a Brescia. Sarà vera svolta?

“I problemi ci sono, poi c’è stato anche il cambio di allenatore. Quando perdi la serie A al 94esimo è dura ripartire. Col senno di poi, si potrebbe dire che Mignani era da cambiare subito dopo la finale, perchè è normale che perdere in quel modo porta dietro degli strascichi. Ma parlare a posteriori è facile. Il campionato di serie B è lungo, faticoso e strano e bisogna avere continuità”.

Marino che, nell’ultima gara di Brescia, ha cambiato volto tattico al Bari schierando due punte. Da ex attaccante come la vede questa mossa?

“Avere un partner d’attacco cambia tutto. Se sei solo in attacco giochi spesso di spalle alla porta e hai almeno due difensori addosso. Giocando invece con due punte si può attaccare meglio la profondità e avere più possibilità di “vedere” la porta”.

Vittoria di Brescia che ha ridato nuova linfa al Bari e avvicinato i galletti alla zona playoff. Tutto ancora aperto?

“In serie B, come ogni anno, c’è la sorpresa: lo scorso anno è toccato al Sudtirol, quest’anno c’è il Catanzaro. Il Bari ha il blasone dalla sua parte, ma fa fatica perchè ha una squadra giovane”.

E veniamo a questo Bari Ascoli. Marchigiani reduci dalla sconfitta casalinga contro il Parma. Che partita si aspetta?

“I calciatori del Bari non devono scendere in campo con l’ossessione della vittoria, perchè rischiano d’essere bloccati mentalmente. Devono giocare in maniera tranquilla, cercando d’imporre il proprio gioco. L’Ascoli viene da una sconfitta ma è guidata da un ottimo allenatore come Viali e renderà la vita difficile ai biancorossi”.

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