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Orari movida a Bari, commercianti divisi: “Ricorso al Tar”

L'accordo è "basato su una profonda illegittimità"

Pubblicato da: redazione | Sab, 28 Ottobre 2023 - 16:28

Sulla possibilità di trovare un’intesa mettendo in gioco gli orari di chiusura dei pubblici esercizi interviene il Presidente Unionecommercio – UniPuglia, l’Attivista Sindacale Savino Montaruli, che ha dichiarato: “dare una risposta ad una problematica di così largo interesse proponendo un orario di chiusura dei pubblici, non solo rappresenta una scelta anacronistica e dannosa ma non potrebbe mai trovarci d’accordo.

Infatti quello della liberalizzazione degli orari e delle chiusure infrasettimanali e festive è un tema superato dal tempo e soprattutto dalle vigenti normative: regionali, nazionali e comunitarie. Quello che si prospetterebbe a Bari sarebbe dunque un accordo basato su una profonda illegittimità quindi da impugnare. Pur essendo regolarmente accreditati al Tavolo di Concertazione del comune di Bari, unica Associazione ad occuparsi del Documento Strategico del Commercio in sede di approvazione; unica Associazione ad aver presentato emendamenti poi approvati in consiglio comunale, in questo caso l’amministrazione comunale ha dimenticato di convocarci, forse sapendo quale fosse la nostra posizione cioè di rigido rispetto della legge, peraltro inderogabile”.

Montaruli continua: “Affrontare il tema della movida fastidiosa penalizzando i pubblici esercenti, ai quali viene richiesto un servizio anche nelle ore notturne, specie da alcune categorie di lavoratori del settore edile, ambulanti ecc., è a dir poco infantile e grottesco. Chi non ha mosso un solo dito contro la liberalizzazione degli orari, facendo un grosso favore ai propri amici della grande distribuzione organizzata, ora vorrebbe andare indietro nel tempo e nella storia? Il mio auspicio è che si tratti semplicemente di un grosso equivoco. Non mi viene, sinceramente, da pensare ad altro” – ha concluso il sindacalista pugliese.

Le associazioni di categoria, riunitesi nei giorni scorsi, hanno presentato infatti al sindaco Antonio Decaro un documento con il quale si intende ridurre il caos nei fine settimana. L’accordo, sottoscritto da Confesercenti Bari, Confcommercio Bari-Ascom, Confartigianato Bari, Cna Bari, prevede una serie di punti finalizzati a ridurre le problematiche emerse tra i residenti ed i gestori di pubblici esercizi.

Questi i dettagli dell’intesa, in attesa dell’ordinanza del Comune di Bari: 1) Dalla domenica al mercoledì, chiusura alle ore 24.00, a cui si aggiunge un’ora di deflusso degli avventori salvo deroga di festivi e prefestivi; 2) Da giovedì a sabato, chiusura sino alle ore 2.00, a cui si aggiunge l’ora di deflusso; 3) Possibilità di espletare regolarmente, negli orari di cui sopra, la regolare attività comprendente la diffusione di musica d’ambiente all’interno dei locali e la somministrazione di alimenti e bevande all’esterno degli stessi sino ad un’ora prima della chiusura; 4) Avviare una campagna di sensibilizzazione, promossa dal Comune di Bari, in collaborazione con le associazioni e con i gestori dei locali pubblici che si impegnano ad informare avventori e non, sull’applicazione delle proposte e sul rispetto civico ed urbano; 5) Possibilità di fissare un incontro presso il Comune di Bari dopo 30 giorni dall’avvio della proposta al fine di monitorare l’andamento.

Soddisfatta per il raggiungimento dell’intesa la presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura: “I gestori sacrificano orari di lavori ma è un segnale che vogliamo dare nei confronti dei cittadini. C’è stata grande collaborazione con l’obiettivo finale di trovare una quadra, che non era affatto semplice- spiega la presidente di Confesercenti Bari- perché bisognava coniugare le legittime aspettative dei gestori con le richieste dei residenti. Questo- prosegue Raffaella Altamura- non è un problema che riguarda solo Bari, ma numerosi altri Comuni. C’è stata un’ importante sinergia tra le associazioni, il sindaco Decaro e l’assessore Palone: abbiamo chiesto la verifica trenta giorni dopo l’emanazione dell’ordinanza per capire se, effettivamente, il problema delle notti insonni dei residenti sia negli orari di chiusura dei locali”.

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