Caos ieri sera in Consiglio comunale: decine di ex dipendenti del Comune di Bari hanno presidiato e manifestato in aula contro il sindaco e il Comune a causa dei soldi “persi” della Cassa Prestanza. Per anni 1400 dipendenti ed ex dipendenti del Comune di Bari hanno versato soldi nell’ente della Cassa prestanza con l’intento di riaverli con la pensione. Ben 15 milioni di euro raccolti che però sono “scomparsi”: di quei soldi restano a malapena 3 milioni di euro di cui una parte sarà utilizzata anche per i liquidatori dato che l’ente è appunto in liquidazione.
La discussione si è aperta sull’ordine del giorno del consigliere di Fratelli d’Italia, Antonio Ciaula, che ha chiesto al sindaco di relazionare in aula entro trenta giorni e al Consiglio comunale di adottare “un piano di azioni dirette a tutelare le famiglie colpite”. “Decaro deve metterci la faccia”, ha detto Ciaula. Non sono mancati momenti di tensione con gli ex dipendenti che urlavano in aula: “Ridateci i soldi”. A sedare gli animi il presidente del Consiglio comunale, Michelangelo Cavone che ha ricordato come l’unica strada per risolvere la questione è quella di un emendamento parlamentare che deve essere presentato da tutte le forze politiche. Alla fine in Consiglio è caduto il numero legale. Cavone ha preso l’impegno di convocare per venerdì 10 novembre un incontro con tutti i parlamentari per predisporre l’emendamento da consegnare al Governo. “Devono però partecipare tutti i parlamentari di tutte le forze politiche – ha aggiunto Cavone – non come la scorsa volta che si presentarono in due. L’emendamento, per funzionare, deve essere firmato da tutti”.