Ormai è storia nota: a Bari, così come nel resto della Puglia, bisogna attendere a lungo per ottenere una prestazione dalla sanità pubblica. Le liste di attesa che non solo penalizzano spesso i più fragili, quelli che non possono ricorrere a strutture diverse dal pubblico, ma esasperano anche gli animi di chi resta ore fuori del pronto soccorso o in attesa di un intervento, con reazioni spesso aggressive ai danni dei medici e personale infermieristico.
A subire le conseguenze quindi soprattutto anziani, bambini e i diversamente abili, ma soprattutto chi non ha a disposizione fondi per rivolgersi a strutture private. La storia di un cittadino barese non è quindi una vicenda nuova, ma lascia comunque esterrefatti. Un suo parente ha bisogno con urgenza di una tac, ma le prime disponibilità a Bari sono per marzo 2026, fra oltre tre anni . Allo stesso modo per una ecografia occorrono due anni.
“Buonasera presidente – scrive il cittadino – volevo sottoporre alla sua attenzione le difficoltà che si continuano ad avere con la nostra sanità pubblica. Come può un persona anziana con circa 600 euro al mese di pensione poter affrontare a pagamento degli esami importanti per la sua salute in quanto codice 048. Ogni 3 mesi – precisa – è costretto a visite di controllo e a dovere effettuare a volte anche ecografie o tac.
Nella prossima visita di controllo di gennaio – precisa ancora – dovrebbe portare una ecografia addome e tra 6 mesi una tac con finestra ossea. Andando al cup ci dicono che al momento le agende sono chiuse, e addirittura facendo richiesta al policlinico di Bari, come può vedere dalla foto, la prima data disponibile per l’ecografia è a fine gennaio 2025 per non parlare poi della Tac da effettuarsi a marzo 2026. Non so lei, ma io non ho parole a riguardo, ma solo tantissima rabbia (si fa prima a morire)”.