Il car sharing a Bari non riesce a decollare, fatta eccezione per la Pikyrent, le altre ditte stanno facendo dietro front. Si tratta di una brutta battuta d’arresto per un servizio che, di fatto, aveva richiesto moltissime energie e aveva come obiettivo quello di cambiare la mobilità del capoluogo pugliese puntando alla condivisione e alla sostenibilità tramite le auto e i motori, non solo con i monopattini.
Entrando più nel dettaglio, il progetto avrebbe dovuto mettere in circolazione sulle strade cittadine 500 mezzi, di cui 200 per il car sharing e 300 per lo scooter sharing. Quest’ultimo però non si realizzerà completamente: le ditte che avevano risposto positivamente alla manifestazione di interesse indetta dal Comune, dopo aver lamentato problemi nell’approvvigionamento dei mezzi, sono decadute. Solo la Pikyrent, negli scorsi mesi, è riuscita a partire. Non mancano però i disagi. Proprio recentemente, la stessa ditta, aveva denunciato moltissimi problemi legati soprattutto agli atti di vandalismo. Lo scorso agosto, in meno di un anno di attività sul territorio, erano 80 le denunce per danni ai mezzi. Fattore che potrebbe portare la ditta, che oggi conta sul suolo barese 31 auto elettriche, a monte delle 50 previste in partenza, e 55 scooter (a monte dei 100), a seguire la scia delle altre.
Tra le ditte che avevano manifestato interesse, 4 per la precisione, c’erano oltre a Pikyrent anche Reby Italia, che avrebbe dovuto mettere su strada 100 scooter, la Bit Mobility, che avrebbe invece previsto nella propria offerta 30 auto e 75 scooter e infine la Smart Venture che avrebbe portato sulle strade del capoluogo barese 100 scooter per un totale di 305 mezzi che, allo stato dei fatti, non arriveranno più in città dimezzando così la copertura di un servizio sempre più utilizzato dai cittadini.
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