Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Barletta Andria Trani -coadiuvati da militari dei vari reparti territoriali limitrofi e dai militari dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, della C.I.O. dell’11° Reggimento Carabinieri “Puglia” e del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari- hanno dato esecuzione a 16 provvedimenti definitivi di esecuzione pena in carcere, emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari, conseguenti le tre fasi di giudizio originate dall’operazione c.d. “Nabucodonosor”.
I 16 soggetti, definitivamente condannati alla reclusione in carcere -con condanne comprese tra 1 anno e 10 mesi e 12 anni di reclusione- sono stati ritenuti responsabili -a vario titolo- di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché produzione e detenzione delle stesse. Le condanne definitive, emesse al termine del previsto iter giudiziario, costituiscono l’epilogo di un’articolata e complessa attività investigativa svolta dal N.O.R. – Sezione Operativa della Compagnia di Barletta (BT) conclusa nel 2019 e denominata “Nabucodonosor”, che fu caratterizzata dall’esecuzione di numerose intercettazioni telefoniche e pedinamenti che hanno interessato tutto il territorio provinciale e nazionale.
Le investigazioni, che portarono all’esecuzione di numerose misure cautelari emesse dal GIP di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, vennero avviate a seguito delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia e consentirono di documentare l’esistenza di una fiorente attività di narcotraffico -con propaggini nell’hinterland milanese e nella penisola iberica, dalla quale veniva importato lo stupefacente del tipo cocaina, in seguito immesso sul mercato cittadino- individuare capi, organizzatori e promotori di quattro distinti sodalizi criminali dediti al traffico di sostanze stupefacenti egemoni sulla città di Barletta e denominati “Cannito/Lattanzio”, “Lombardi”, “Albanese” e “Sarcina”.