Bari, è il Marino-day. Presentato questa mattina nella sala stampa “Gianluca Guido” dello stadio San Nicola, il nuovo allenatore del Bari, Pasquale Marino. Alla conferenza ha presenziato anche il direttore sportivo biancorosso Ciro Polito che ha spiegato la scelta di esonerare Michele Mignani: “È stata la scelta più difficile che ho dovuto fare da quando faccio il direttore sportivo. Ho creduto in Mignani quando non ci credeva nessuno e insieme abbiamo fatto un percorso incredibile. Sono trascorsi due mesi dall’inizio della stagione e le cose non stanno andando come volevo e me ne assumo le responsabilità. Nell’ultimo periodo ho visto la squadra regredire e mi sono preoccupato. Ha pagato lui ma potrò farlo anche io: a giugno tireremo le somme. Siamo lì nel mezzo della classifica e penso che la squadra possa fare di più: pretendo un tipo calcio diverso. Ho deciso di anticipare l’esonero perché non vedevo in lui il futuro che volevo io. Se non ci fosse stata la sosta avremmo continuato con lui. Ho letto che Mignani è stato esonerato tramite videochiamata: a me piace guardare la gente negli occhi e visto che la notizia si stava diffondendo, volevo sbrigarmi. Il mister era a Siena e non avevo altre soluzioni e non volevo che fosse l’ultimo a saperlo”.
Il direttore sportivo del Bari ha poi spiegato la decisione di puntare su Pasquale Marino come nuovo allenatore: “Per me lui è un maestro: averlo scelto è una decisione che mi riempie di soddisfazione. Sono stato allenato da lui per due anni. Ho sentito di tutto e di più in questi giorni ma a parlare sarà il tappeto verde: questa squadra aveva bisogno di concetti diversi ed ho scelto un allenatore che insegna calcio”.L’uomo mercato biancorosso si è poi soffermato sui calciatori svincolati: “Diaw si è ripreso. Lo svincolato che avevo in mente era Simone Zaza, ma purtroppo non c’è stato modo di prenderlo”.
Queste invece le prima parole da allenatore del Bari di Pasquale Marino: “Se si cambia allenatore vuol dire che le cose non stanno andando bene. Sostituire un collega come Mignani che ha fatto un grandissimo percorso fa aumentare le responsabilità e accresce la voglia di lavorare e di far bene. Credo che la finale persa contro il Cagliari abbia lasciato delle scorie nei giocatori e nell’ambiente. Voglio mettere in pratica un calcio aggressivo e propositivo, palleggiando e verticalizzando: il mio Bari dovrà far divertire i tifosi. Capisco che ci sia un po’ di delusione nell’ambiente e che ci si aspettasse un allenatore diverso dal sottoscritto. Cercheremo di trovare l’abito giusto per sfruttare l’organico che abbiamo a disposizione: mi adatterò al materiale umano che ho a disposizione. Anche i ragazzi soffrono questa situazione, la maglia del Bari è più pesante rispetto ad altre che ci sono in questa categoria, ma li ho visti carichi ed entusiasti”.