“Se non obbedisci, sei fuori dal gruppo”. Le violenze del branco strisciano sui social e uccidono lentamente le loro vittime. Perché sempre una vittima da colpire: il più debole, quello che è disposto a tutto pur di essere accettato. I magistrati baresi oggi in conferenza stampa lo hanno spiegato chiaramente: crescono a dismisura le violenze di branco a mezzo social. Una prassi che ha come protagonisti minori, spesso infraquattordicenni, che agiscono per escludere coetanei considerati ‘non allineati’. Una delle pratiche più diffuse è quella di aggiungere e rimuovere compulsivamente la vittima dai gruppi Whatsapp, con lo scopo preciso di umiliarla. Si tratta di una manifestazione di predominanza rispetto a compagni di classe resi ‘strumento’ delle decisioni del branco.
Scarsissima – hanno evidenziato i magistrati – la collaborazione da parte delle famiglie che tendono a minimizzare o a negare responsabilità da parte dei figli.. Così come a crescere è la diffusione del materiale pornografico. E così accade che giovanissimi siano disposti a diffondere su alcuni siti parti intime per poi ricevere in cambio anche solo una ricarica telefonica. Nel corso dell’emergenza Covid, gli scambi di materiale pornografico tra giovani e adulti sono cresciuti. Un fenomeno, spesso spiegato anche dal periodo di restrizione al quale gli adolescenti sono stati costretti.