Dopo l’ennesimo pareggio ottenuto nell’ultimo turno di campionato in casa della Reggiana, la posizione del tecnico del Bari, Michele Mignani, non sarebbe più salda come qualche tempo fa. La formazione di biancorossa ha ottenuto una sola vittoria in 9 gare disputate e ben 7 pareggi (1 la sconfitta maturata contro il Parma). Troppo poco per una squadra che avrebbe dovuto disputare un campionato di ben altro livello. Sicuramente anche il tecnico genovese ha la sua dose di colpe, ma rischierebbe di diventare il capro espiatorio in una situazione dove, i principali e madornali errori, sono stati commessi dai De Laurentiis in primis e dal direttore sportivo Ciro Polito in secundis.
Il calciomercato è stato incentrato soprattutto sulle cessioni con una squadra che invece d’essere puntellata per poter ambire alla promozione, è stata smantellata con i migliori elementi della scorsa stagione ceduti o non riscattati dalle loro società d’appartenenza. Senza dimenticarci degli ingenti capitali promessi dal presidente Luigi De Laurentiis per rinforzare l’organico, mai messi a disposizione di Polito per la campagna acquisti.
Un ritiro precampionato praticamente inutile svolto con oltre il 50% degli elementi non rientranti nel progetto tecnico tattico della nuova stagione, per non parlare dell’ organico completato solo nelle ultime ore di trattative. Insomma, anche il miglior allenatore al mondo, avrebbe avuto delle difficoltà nel lavorare in queste condizioni, con una squadra stravolta e assemblata alla bell’e meglio negli ultimi istanti di calciomercato.
Sicuramente Michele Mignani non ha mai brillato per arguzia tattica e per coraggio nell’affrontare le partite. Simbolo di tutto questo, la finale di ritorno dei playoff persa contro il Cagliari, giocata con un atteggiamento troppo remissivo che è costata al Bari una cocente sconfitta. Ma, in questa situazione, l’allenatore genovese è solo l’ultimo dei colpevoli insieme alla squadra.
Qualche settimana fa, il direttore sportivo biancorosso Ciro Polito, ha dichiarato in conferenza stampa che, l’organico allestito per la stagione in corso, sia superiore a quello dello scorso anno. Per il momento, i risultati non gli stanno danno ragione: diversi i nuovi arrivi che non si sono dimostrati all’altezza, così come sono evidenti le lacune dell’organico in diversi reparti, a partire da quello avanzato, dove solo l’uomo mercato del Bari continua a ‘vedere’ 7 attaccanti. E così, come spesso accade nel mondo del calcio, a pagare potrebbe essere l’allenatore. Probabilmente la società è convinta del proprio operato e non crede che Mignani stia sfruttando al massimo il ‘materiale’ a disposizione. Le prossime, saranno ore o giornate di riflessione e probabilmente decisive. Se l’attuale allenatore dovesse essere sollevato dall’incarico, sarebbero diversi i candidati pronti a succederlo: dal super esperto di promozioni, Giuseppe Iachini, sino all’ex tecnico del Lecce Fabio Liverani o quello del Cittadella Venturato. Ma non è da scartare la pista che conduce all’ex mister biancorosso Rolando Maran. Tuttavia in pole ci sarebbe l’ex tecnico del Brescia, Pasquale Marino, seguito dall’ex allenatore del Pisa Luca D’Angelo (foto sscbari)