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Bari, metà Palese bloccata dai cantieri: “Invivibile” – VIDEO

Problemi anche a Santo Spirito, cittadini e commercianti esasperati. Gli operai: “Tempi dilatati, non dipende da noi”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 7 Ottobre 2023 - 18:43

“Girare a Palese è diventato impossibile, i cantieri bloccano metà quartiere. Sappiamo che servono, ma è diventato invivibile”. A raccontarlo a Borderline24 sono i residenti e i commercianti del quartiere, situato nel Municipio 5, esasperati per via dei cantieri, in particolare quello che riguarda la parte superiore, nello specifico il corso, zona in cui si trovano piccole botteghe, ma anche la Posta. Dalle strade bloccate per i cantieri privati e pubblici che costringono cittadini, tra cui anziani e persone con diversa abilità motoria a dover fare lunghi giri per arrivare da casa al proprio negozio di fiducia, sino alle botteghe, tra cui alimentari, in alcuni casi invasi dalla polvere. Sono solo alcune delle problematiche evidenziate dai cittadini secondo i quali “basterebbe organizzare meglio i lavori per non bloccare le attività quotidiane”.

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“I disagi ci sono eccome – ha raccontato il responsabile di un negozio di alimentari situato sul Corso di Palese dove, attualmente, gli operai sono al lavoro per operazioni riguardanti la rete idrica – basterebbe soltanto lamentarsi dei rumori, ma quello è il male minore. Il problema è che durano troppo, scrivono sulla carta che devono finire in una determinata data, poi però dopo mesi sono ancora qui e noi perdiamo clientela. Non si può lavorare così. I clienti non sono invogliati a venire a comprare da noi. Senza contare che si alza troppa polvere, c’è scarsa igiene” – ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle di un altro commerciante, responsabile di una Ferramenta situata sulla stessa strada. “Le strade sono bloccate, bisogna fare lunghi giri per arrivare qui. È difficile sia per noi che carichiamo e scarichiamo la merce, sia per chi deve acquistare. Non dico che avrebbero dovuto lavorare d’estate, ma sarebbe stato opportuno non stare troppo fermi. Hanno ricominciato praticamente pochi giorni fa, in contemporanea con l’avvio della scuola. I tempi sono molto lunghi, anche se promettono di finire presto, ma il quartiere intanto è bloccato e noi perdiamo clientela. Palese ormai è diventato un quartiere dormitorio, ci si compra casa ma si preferisce lavorare e fare i servizi fuori per comodità. Chi qui ha investito per il proprio futuro ne paga le conseguenze” – ha concluso.

Anche per i residenti la vita non è facile. “Fare la spesa è impossibile – spiega una donna – non ci sono posti auto e mi ritrovo spesso costretta a dover parcheggiare molto lontano per arrivare in questa zona, che poi è quella più centrale, dove trovo tutti i negozi e i servizi necessari. Qui a Palese ci costringono quasi a non viverlo il territorio. Le strade sono transennate, lavori pubblici e lavori privati poco importa, alla fine uno sceglie sempre di prediligere i grandi supermercati perché trovi il posto auto e non devi fare mille giri per arrivare a destinazione o semplicemente per portare i bustoni carichi alle auto. Mi piacerebbe fare la spesa nelle botteghe del mio quartiere e viverlo, ma è impossibile. Non solo non c’è nulla, quei pochi spazi che ci sono te li mettono in custodia per mesi e mesi. Questo quartiere lo stanno facendo morire, continuano a costruire palazzi dove prima c’erano case molto carine e particolari. Non ci sono spazi per i giovani e neanche per gli anziani, non possono neanche camminare sul marciapiede. I lavori servono si, ma devono essere davvero utili per cambiare le cose. Bloccare così un quartiere con tempi lunghissimi, senza mai vedere davvero le cose cambiare in meglio, fa venire voglia di andare via” – conclude.

“Non dico che i lavori non debbano essere fatti – ha aggiunto un residente – ma che almeno si facciano le cose con criterio. Questo sarebbe opportuno. Sono stati fermi mesi, hanno ripreso da poco. Tra scuola, lavoratori, chi deve fare i servizi, diventa davvero impossibile transitare sia in auto, sia a piedi. Già normalmente vivere a Palese non è facile, così è improponibile” – ha concluso. Immediata la risposta degli operai impegnati proprio sul corso nelle operazioni di ripristino della rete idrica. “Lavoriamo dovendo continuamente subire le lamentele dei cittadini – ha raccontato un operaio – la verità è che c’è molta disorganizzazione tra il Comune e l’Acquedotto. Concordiamo sul fatto che siamo stati fermi per quattro mesi durante la scuola, quando avremmo potuto lavorare recando meno disagio alla cittadinanza. Adesso, per non causare troppi problemi al transito relativo alle ore di punta per la scuola, lavoriamo dalle 9 del mattino. Per noi è troppo tardi, dovremmo iniziare alle 7 per lavorare meglio. Non ci fermiamo un attimo, ma comprendiamo assolutamente la rabbia dei residenti, se la prendono con noi operai e ci guardano sempre male, ma non dipende da noi se i tempi sono dilatati. Da noi, nel Foggiano, siamo abituati a lavorare diversamente in maniera tale da creare meno disagi” – ha concluso.

Non solo Palese, anche a Santo Spirito non mancano i disagi per via dei cantieri, in particolare quelli del lungomare, ma anche quelli di via Udine. “Sta durando tutto troppo – racconta una residente riferendosi a via Udine – la strada è bloccata ormai da mesi. Non ce la facciamo più a guardare sempre lo stesso scenario e a dover fare giri lunghi e stradine per poter arrivare dove dobbiamo arrivare. Il traffico in alcuni momenti diventa davvero troppo e tutti si riversano nelle arterie principali, come via Napoli, dove si cammina a passo d’uomo, anche più lenti” – conclude. Parole a cui fanno eco, infine, quelle di un altro residente. “Colgo l’occasione per dire che si sono sforzati davvero poco per abbellire il nostro lungomare, il progetto è di cattivo gusto e inoltre uguale a tanti altri già visti che fanno perdere l’identità del nostro borgo meraviglioso. Se a questo si aggiungono i disagi che ci arrecano la rabbia sale. I lavori sono necessari, nessuno dice che non debbano farli, anzi. Però che almeno si organizzassero per farli durare il meno possibile, perché già con quelle che hanno definito migliorie effettuate in passato hanno peggiorato la vivibilità del quartiere, così è esasperante” – conclude.

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