“Un pasticcio: tre nomi da cancellare per aver già ricoperto l’incarico per il tempo massimo consentito di due mandati, e punto interrogativo su due nominativi per dubbia incompatibilità. La lista di 15 candidati al CoReCom Puglia non ha superato per la terza volta l’esame della Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, ed è stata rimandata agli uffici della Segreteria generale per un riesame più approfondito. Non solo condividiamo i dubbi sull’istruttoria del bando per il rinnovo del CoReCom, ma crediamo che vada rifatto e pubblicato con la dovuta trasparenza, e non alla chetichella com’è avvenuto a giugno scorso”. La denuncia è del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“La verità è che il Comitato regionale per le comunicazioni, che sulla carta svolge un ruolo di governo, garanzia e controllo su una materia delicatissima come la comunicazione, è stato ridotto a poltronificio, convegnificio e organo di polizia che cronometra gli spazi e irroga inutili sanzioni. Il ruolo del Comitato va ripensato a reale sostegno e non a intralcio della comunicazione nella nostra regione – denuncia ancora – La confusione e i dubbi sollevati ieri in Commissione, rimasti irrisolti, hanno impedito di licenziare l’elenco da portare in aula per l’elezione dei nuovi cinque componenti del CoReCom. Il mandato di quelli attualmente in carica è scaduto ormai da quasi un anno, essendo stati eletti a novembre del 2017, ma si allungano i tempi per il rinnovo del Comitato. È chiaro che il problema non è tecnico ma politico: manca l’accordo sulle nomine e si continua a rinviare, come per l’elezione del garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, vacante da tre anni e mezzo. Quanto all’eventualità di un terzo mandato per i componenti CoReCom, siamo assolutamente contrari perché riteniamo già una forzatura il blitz del Pd che nella scorsa legge di bilancio regionale emendò la legge istitutiva del Comitato, prevedendo la eleggibilità per due volte. È un ruolo di controllo e garanzia ed è bene che vi sia un avvicendamento”.