Sono 42 i casi confermati di Dengue trasmessi localmente in Italia e notificati da gennaio al 2 ottobre 2023. Dall’inizio dell’anno sono stati notificati anche 207 casi di Dengue legati a viaggi all’estero e importati da altri Paesi, per un totale di 249. Questi i dati aggiornati dall’Istituto superiore di sanità (Iss), relativi alla sorveglianza delle arbovirosi, ovvero malattie causate da virus trasmesse da morso o puntura di vettori come zanzare e zecche.
Le regioni con più casi in assoluto sono la Lombardia, con 83, il Lazio con 54, e l’Emilia Romagna con 35. La trasmissione autoctona del virus, cioè avvenuta in Italia, seppur con un numero limitato di casi, è in evoluzione e i casi autoctoni sono riferiti episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi, di Latina e di Roma.
Proseguono le attività di disinfestazione contro le zanzare, informa l’Iss, e, nelle aree in cui si è verificata una trasmissione locale, sono state attivate tutte le misure preventive previste a tutela di trapianti e trasfusioni. L’Istituto consiglia di proteggersi dalle punture delle zanzare durante le ore di massima densità ed evitare tutte quelle situazioni che possano favorire il loro sviluppo. Non si ha invece contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus.
Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. La malattia è spesso asintomatica; circa il 20% presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati. I sintomi più gravi si presentano in meno dell’1% dei casi e comprendono convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Dal gennaio 2023 al sistema di sorveglianza nazionale risultano anche 6 casi confermati di Zika Virus; 3 casi confermati di Chikungunya; 30 casi confermati di infezione neuro-invasiva TBE; 87 casi confermati di Toscana Virus.