Oggi alle ore 15:00, in piazza Cesare Battisti il comitato studentesco Link Bari ha convocato un flash mob, con a seguire assemblea pubblica, per chiedere risposte risolutive all’amministrazione cittadina in merito all’emergenza abitativa che ha colpito anche la città. Al momento gli universitari del movimento Cambiare Rotta (distinti da Link) si sono già riuniti per strada, sono nelle loro tende e stanno mostrando i lori striscioni: “L’anno di lotta riparte dal diritto alla casa e allo studio”, recita uno. “Soldi alla casa e non alla guerra”, recita un altro.
“Da mesi denunciamo la perdurante e grave situazione che riguarda l’accesso alla casa nel nostro territorio – dichiara Gennaro Cifinelli coordinatore di Link Bari. I dati sono allarmanti, si parla di un aumento del 29% per il costo di una stanza singola, pari a 356€ mensili di media. Questa situazione ha cause molteplici, la prima è la storica carenza di posti alloggio nelle residenze pubbliche, su cui il governo è colpevole di non star sfruttando in modo adeguato i fondi del PNRR per raggiungere l’obiettivo di 100.000 posti alloggio pubblici in Italia entro il 2026. L’altra principale causa di questa situazione – ha concluso lo studente – è da ricercarsi nello scoppio del settore turistico che ha investito la nostra città, per cui sempre più immobili vengono destinati al mercato degli affitti brevi piuttosto che al mercato degli affitti per studenti e/o famiglie.
“Servono soluzioni e risposte immediate anche da parte degli enti locali – precisa invece Giulia Lenoci, esecutivo di Link Bari. Tante città europee hanno messo un freno al’ondata speculativa sugli affitti causata dal turismo. Da oltre un anno chiediamo la revisione del canone concordato (fermo al 2004), ma non basta, serve intervenire sull’offerta, fissando delle quote massime di alloggi destinabili al mercato degli affitti brevi, serve censire il patrimonio immobiliare del territorio sfitto o in disuso per creare nuovi posti alloggio. Il comune – conclude Lenoci – deve mettere insieme una cabina di regia con Atenei e Adisu per risolvere questo Grave problema che impedisce a tante e tanti di studiare nella nostra città”.
Ormai affittare una stanza a Bari è diventato un vero e proprio lusso: i prezzi hanno raggiunto livelli da capogiro. Che sia un lavoratore o uno studente fuori sede, per dormire in una camera singola nel capoluogo pugliese occorre spendere in media 356 euro al mese. Ma quello che preoccupa un po’ tutti è l’aumento record dei prezzi in città, il più alto a livello nazionale. In un anno il costo di una camera è salito del 29%. E’ quindi il mercato immobiliare di Bari a preoccupare maggiormente. Gli studenti lo ritengono ormai “uno scenario da incubo e inaccettabile”. Solo lo scorso maggio gli universitari hanno protestato in tenda contro il caro affitti. Come a Roma, Milano e Bologna, si sono accampati all’ingresso dell’Università di Bari per dire basta agli aumenti dei prezzi delle stanze, “insostenibili” per le tasche delle famiglie. A poco è servito. L’obiettivo era quello di velocizzare sulla costruzione dei nuovi studentati previsti dal Pnrr e creare una società più a misura di studente.