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A Bari pochi spazi per lo sport: associazioni costrette al “sold-out”

La denuncia di alcune realtà del territorio: "Costretti a chiudere le iscrizioni lasciando fuori bambini e ragazzi"

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 30 Settembre 2023 - 11:32

Pochi spazi per fare sport, associazioni costrette a dichiarare “sold out” chiudendo le iscrizioni già a pochi giorni dall’avvio delle attività. Accade a Bari, a denunciarlo sono alcune realtà del territorio fortemente preoccupate per una problematica che “peggiora di anno in anno” e non solo riguarda diverse zone della città mettendo in seria difficoltà le attività delle associazioni, ma nega a ragazzi e giovani il diritto allo sport. Dal Municipio 5 al Municipio 2, ma non solo, la situazione è analoga: c’è chi non ha avuto risposte in merito alla possibilità di utilizzare strutture, chi l’opportunità l’ha avuta, ma è in balia del meteo per via delle condizioni di degrado in cui verte la struttura e chi, invece, dovendo condividere le attività sportive con diverse realtà del territorio, ma potendo contare solo su una struttura, nonostante le richieste, si è visto costretto a dover optare per il “numero chiuso”.

“Siamo sold out da metà settembre – ha dichiarato Manuela Magistro, dell’Amatori Bari Volley, associazione con alle spalle 50 anni di attività – il Municipio 2 dorme e non so ancora la palestra che mi assegnerà. Ho ancora prenotazioni, molte le ho dovute bloccare, anche perché avevo raggiunto circa 20-22 partecipanti a gruppo. Molti li perderò sicuramente. Ho avuto certezza dai licei, ma non basta, perché in alcuni le condizioni delle palestre sono pessime. L’Elena di Savoia per esempio? Ce l’ho a metà perché piove dentro. Ho avuto cinque ore al Marco Polo, praticamente due pomeriggi e pochi giorni fa ho avuto anche 4 ore al Socrate. Una situazione difficile se si considera che sono costretta a comprare lo stesso materiale per diverse strutture, dovendo inoltre smistare gli operatori e i gruppi. Una situazione da esaurimento” – ha sottolineato. Solo pochi giorni fa, la stessa associazione, aveva scritto dure parole sui social denunciando l’amministrazione.

“Sold out? Non stiamo parlando solo degli Europei, ma dei nostri corsi di volley che per qualsiasi età e genere hanno registrato il tutto esaurito – hanno detto – due campionati nazionali, cinque gruppi agonistici femminili e quattro maschili, corsi pre-agonistici e di avviamento dai 7 ai 18 anni e pochissimi spazi in città. Con le poche ore a disposizione frastagliate in alcuni licei di Bari (che ringraziamo per l’apertura allo sport) e in attesa che il solito Municipio 2 proceda alle assegnazioni delle palestre di competenza (augurandoci che vengano assegnate ore in proporzione all’attività svolta dalle ASD richiedenti) ci vediamo costretti a lasciare in stand by tanti, tantissimi piccoli atleti baresi che vorrebbero iscriversi ai corsi. Caro assessore Petruzzelli e caro sindaco Decaro, non se ne può più di questa costante gravissima inefficienza. I bimbi scalpitano per iniziare le attività sportive e le mamme e i papà per organizzarsi” – hanno concluso evidenziando che si tratta di un problema atavico e che potrebbe essere risolto anche solo permettendo ad alcune strutture scolastiche fornite di palestre di essere rese disponibili per le attività sportive.

Problemi analoghi si registrano nel Municipio 5, dove non solo le palestre a disposizione sono poche, ma l’unica struttura sportiva dove si trova un palazzetto per svolgere attività al chiuso, il Centro Sportivo San Pio, deve essere condiviso da moltissime realtà, tra queste pallavolo, ma anche basket e pattinaggio. Anche in questo caso le associazioni sono spesso costrette a smistare i piccoli verso altre zone della città, non permettendo a questi ultimi di frequentare il proprio sport preferito sul proprio territorio. “La nostra è una situazione molto difficile – spiega la referente Dell’Ascd Europa, associazione sportiva e culturale che milita sul territorio da 35 anni – qui abbiamo una sola scuola superiore, quindi è anche abbastanza scontato che i più grandi, arrivati ad un certo punto, si spostino verso il centro della città. Ma il problema reale riguarda l’assenza di altre strutture adatte a praticare sport indoor. Sia per la pallavolo, sia per il basket e per altri sport è lo stesso. Non possiamo tenere nello stesso palazzetto gruppi con più di 20 bambini, eppure a volte siamo stati costretti a farlo. Si lavora male. Possibile che in tanti anni non sia stato possibile implementare le opportunità sul territorio? I playground vanno sicuramente bene, ma non bastano. Perché non sono state costruite altre strutture? Almeno una in più sul Municipio 5? Ogni anno è la stessa identica storia. E siamo costretti, puntualmente, a dover chiudere le iscrizioni mandando fuori dal territorio tanti ragazzini e ragazzine. Sono anni che denunciamo la stessa identica situazione, eppure è risaputo. L’unica scuola superiore del territorio, ad esempio, ha una palestra in cui è impossibile praticare sport come basket o pallavolo, se non per le attività dedicate all’avviamento. Lo stesso è per le altre palestre della zona. Anche a Bari città la situazione non è molto diversa, girando e confrontandomi con le altre associazioni i problemi sono gli stessi, per non parlare della situazione precaria delle strutture. Ci sono realtà iscritte a molti campionati con due sole palestre, ce ne sono altre che hanno dovuto rinunciare a campionati. Lo sport non è realmente accessibile a tutti” – ha concluso.

Anche a Japigia la situazione è analoga. “E’ tutto esattamente come gli anni precedenti – ha spiegato la responsabile di una società sportiva che milita al Bellavista – forse per vedere cambiamenti, votazioni o non votazioni, dovremo rimandare ancora di un anno. Nel frattempo ho fatto domande in altre scuole, ma non hanno ancora risposto. Per alcune si tratta di situazioni di egemonia, per altre di carenze strutturali. All’Elena di Savoia? Tutto uguale. Ogni anno dobbiamo mobilitarci nella speranza di trovare spazi. Adesso, sono sincera, mi basterebbe anche solo trovare una palestra in cui si possa giocare quando al Bellavista, in condizioni disastrose, piove. Purtroppo ho già dovuto bloccare le iscrizioni” – conclude.

Foto repertorio

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