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Bolzano prima tra le città dove si vive bene, male Taranto e Foggia

La classifica sul Benvivere

Pubblicato da: redazione | Sab, 30 Settembre 2023 - 12:11

Presentata al Festival nazionale dell’Economia civile in corso a Firenze la 5/a edizione del ‘Rapporto sul BenVivere delle Province Italiane 2023: classifiche, indicatori ibridi, benessere soggettivo, partecipazione e invecchiamento attivo’: la ricerca ha visto la conferma di Bolzano al primo posto. Lo studio – curato da Leonardo Becchetti, Dalila De Rosa e Lorenzo Semplici, e realizzato dalla Scuola di Economia civile con Avvenire e il contributo di Federcasse e Confcooperative, – contiene le nuove classifiche su ‘benvivere’ e ‘generatività’ delle province italiane, ma, si sottolinea, non si registrano “miglioramenti significativi fra le macroaree del Paese rispetto allo scorso anno. Considerando qualche piccola eccezione, nel complesso il Sud non ha recuperato sul Nord e sul Centro e quest’ultimo non ha recuperato sul Nord”.

Nello specifico nella classifica 2023 del ‘benvivere’, al primo posto si conferma Bolzano pur perdendo 0,13 punti rispetto all’anno scorso. Completano il podio Pordenone (+3 posizioni rispetto al 2022) e Prato (+2). Scendono, invece, Firenze e Siena (-3), rispettivamente 5/a e 6/a dietro Milano. Nel top 10 anche Trento, Ancona, Bologna, Gorizia. Le province che hanno migliorato di più (15 posizioni) sono Sud Sardegna, Sondrio, Bergamo, Rimini, Terni e Alessandria. Chiude la classifica Crotone, – 3 posizioni. Nella flop 10 anche Reggio Calabria, Caltanissetta, Foggia, Taranto, Napoli, Benevento, Nuoro, Caserta e Vibo Valentia. Le province che perdono più di 15 posizioni sono Rieti, La Spezia e Trieste.

Secondo la classifica della ‘generatività’ al primo posto sempre la provincia di Bolzano, seguita da Trento e Milano. Dietro loro Pordenone e Reggio Emilia. Nel complesso, la classifica, si spiega, mostra una certa stabilità rispetto al 2022 specie per indicatori come l’età media della madre al parto, il numero medio di figli per donna, le banche del tempo, la raccolta differenziata e il numero di Neet. A registrare le variazioni maggiori, in riduzione quasi ovunque, sono soprattutto i criteri del numero di cooperative iscritte all’albo e il numero di startup innovative. Ne dà notizia l’Ansa.

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