Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Un’altra storia”
Originario di Roma, precisamente trasteverino, Franco126 è una delle rivelazioni degli ultimi anni in ambito indie pop.
Federico Bertollini, vero nome di Franco126, inizia ad avvicinarsi alla musica entrando a far parte della LoveGang, che fondamentalmente nasce come ritrovo di amici, uniti dalla passione per la musica, che crescono artisticamente insieme, senza però effettivamente produrre musica in un gruppo unito. Si riuniscono sui gradini della scalinata di Viale Glorioso a Trastevere, che conta proprio centoventisei scalini. Di lì la scelta del nome Franco126.
Il successo con Carl Brave
Con il tempo è proprio Franco a diventare il più conosciuto, tanto da imporsi sulla scena indie italiana in coppia con Carl Brave con il disco “Polaroid” nel 2017.
Il singolo “Polaroid” piace al pubblico perché parla del vero, della vita e delle riflessioni che ciascuno singolarmente fa. E’ una riflessione malinconica sulla natura inevitabile della vita, fatta di momenti di gioia seguiti da delusioni, da cambiamenti; è l’accettazione del fatto che, per quanto ci si possa aggrappare ad un momento, alla fine tutto passa e si scolorisce, svanisce, proprio come una foto Polaroid.
La carriera come solista
Dopo il successo di “Polaroid” però Franco sceglie di approfondire l’aspetto cantautoriale, di passare dal rap alle canzoni più “cantate”. Si dedica allo studio di icone del cantautorato italiano come Dalla, Califano, De Gregori, Venditti, e sceglie per il suo album “Stanza singola” un assetto più vintage. Al centro di questo nuovo album c’è l’amore ma anche la malinconia.
“L’amore è al centro della vita di tutti. Sono quasi tutte canzoni d’amore. Tranne “Ieri l’altro” che parla di amicizia, che comunque è una forma d’amore. Le mie canzoni funzionano meglio quando ci si lascia credo per un discorso di timbro vocale o forse perché in me prevale un aspetto malinconico.”
Con “Stanza singola” Franco126 conquista le classifiche ma anche il cuore del suo pubblico. Il brano inaugura la sua carriera da solista ed è un viaggio nell’amore, nelle piccole cose. “Faccio ancora la Moka per due” o “Dormivamo stesi in mezzo a briciole di Kellog’s”, Franco racconta una normale giornata ma lo fa con il suo accento romano, con la sua voce un po’ malinconica, un po’ annoiata, ma sicuramente affascinante.
“Ieri l’altro” è invece un brano che emoziona, di quelli che va ascoltato in silenzio, che fa riflettere. È una ballad morbida, con una chitarra quasi blues e una tromba con sordina nel finale. La canzone è dedicata a Gordo, uno dei membri fondatori della Crew romana LoveGang della quale Franchino fa parte, prematuramente scomparso. Perché nessun passato è mai troppo lontano se quando “passi in quella via” non puoi far a meno che esser triste. Ti sembra “ieri l’altro”, e questo ti travolge in un turbinio di emozioni, di ricordi spezzettati: il primo amore, la prima sbronza, ma anche l’ingenuità e l’immaturità “facevi il duro ma con la faccia da sprovveduto”. Il brano racconta di un silenzio che non vuole tacere ma anche di un Dio che forse, purtroppo, in quel momento, era girato di spalle.
“Un’altra storia” con Mengoni
Numerose sono le collaborazioni con artisti di grande calibro, tra queste l’ultima con Marco Mengoni. Il duo presenta un remix di “Un’altra storia”, brano presente nell’ultimo album di Marco Mengoni che, per la verità, conteneva il tocco di Franco 126 già prima del remix. E’ una sorta di dialogo fra i due artisti, in cui le voci si mescolano alla perfezione. La collaborazione, inaspettata, anche in questo caso porta al brano un chè di malinconico, capace di toccare corde profonde. Racconta la volontà di custodire in noi le emozioni, belle o brutte e invita a affrontare i ricordi, soprattutto quelli vissuti intensamente.
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