L’ipotesi dell’Invimit (società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze) di acquistare gli immobili della Fiera del Levante in vista di un rilancio dell’intero quartiere ha diviso la città tra i favorevoli e i contrari. Questi ultimi temono che la Fiera del Levante diventi un quartiere di alberghi e attività, perdendo la sua “vocazione”. Per i baresi però qualcosa va sicuramente cambiata. perché la Fiera del Levante “non è più la stessa di una volta”.
Ha lasciato l’amaro in bocca tra i cittadini infatti questa edizione della campionaria, che ha chiuso i battenti da più di una settimana ormai. Già al suo primo giorno l’86esima Campionaria, che rimane sempre uno degli eventi più amati e discussi dalla città, ha avuto un riscontro positivo in termini di presenze da parte dei cittadini, anche attratti dal calendario ricco di eventi che ha animato, dalla mattina fino a tarda sera, i viali del quartiere. Per le strade famiglie e bambini infatti hanno potuto assistere alle magica suggestione del carillon vivente alle sorprendenti acrobazie degli artisti di strada.
Nonostante il prezzo del biglietto di ingresso sia stato di 4 euro, in aumento di un euro rispetto il 2022, il quartiere fieristico è stato letteralmente prese d’assalto, tanto che, dicono alcuni organizzatori, “abbiamo chiuso con successo”. Sono stati nove giorni di confronti, promozione del made in Puglia a livello internazionale e del made in Italy, convegni, incontri, dibattiti. Ma anche l’occasione per osservare le novità del mercato nei diversi settori.
Ma la delusione è tanta tra i baresi, soprattutto da quelli che la frequentano sin da bambini. “Mi dispiace tanto – precisa quindi Pancrazio Martelli – ma non è più la Fiera del Levante di una volta, dove veramente c’era di tutto! Massima delusione non ritornerò più” “Non è più la fiera di una volta – commenta invece Nicola Pepe – ho trovato solo concessionari, il resto poco e niente”.
Purtroppo feedback negativissimo anche da parte di Nunzia Strignano: “Si passeggia ammirando padiglioni completamente vuoti e chiusi. La vecchia Aida è stata sostituita da un gabbiotto che vende merendine simili, ma dal primo pomeriggio tutte esaurite. La galleria delle nazioni sopravvive, ma poiché è uno dei pochi padiglioni rimasti è sovraffollato di gente e non si riesce ad acquistare nulla. La dovrebbero spostare altrove. Un peccato”. Per Giovannangelo Moretti la Fiera “ha perso l’attrattiva di un tempo. Occorre rinnovare e rendere il tutto più accattivante”.
“La fiera nel corso degli anni – tuona un’altra barese – ha perso molto dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Gli espositori di tutti i settori sono nettamente diminuiti negli ultimi anni. Anche la Galleria delle Nazioni, che è sempre stata una delle principali attrazioni della fiera, ha sempre meno espositori con il passare degli anni. Quest’anno in particolare – continua ancora – sono rimasta veramente delusa. Mi aspettavo una ripresa, soprattutto dopo il periodo negativo del Covid, ripresa che però non ho affatto riscontrato. Sono sempre stata una fedelissima della fiera sin da ragazzina, quando ci andavo con i miei genitori. Non ho mai saltato un’edizione e oggi, dopo tantissimi anni (e di anni ne ho 57) posso dire che la differenza con le edizioni di decenni fa è abissale”