Un viaggio iniziato il 16 luglio da Milano. A piedi. Oltre mille chilometri percorsi, passo passo, sulla Via Francigena fino a Bari. Si chiama Stefano Guglielmi e ha 26 anni il Forrest Gump del 2023. Barese di origini ma laureando in Direzione creativa pubblicità e comunicazione nel capoluogo lombardo, sta scrivendo una tesi di laurea su “l’importanza del processo”, ai fini di promuovere il turismo lento in Italia. Quale migliore occasione, quindi, un viaggio “lento” percorrendo lo stivale. “E’ stata una scelta dettata dalla necessità di ritrovarmi. Non è stato facile, ma alla fine ho deciso di partire”. E così Stefano, munito anche di una tenda, ha percorso la via Francigena, uno storico fascio di percorsi, detti anche vie romee, che dall’Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma proseguendo poi verso la Puglia. A Santa Maria di Leuca, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terrasanta, meta di pellegrini e di crociati.
“Il percorso sino a Roma – racconta il 26enne – è stato più semplice. Ho incontrato tanta gente. Ho dormito nelle comunità religiose, nei santuari. La strada che invece conduce sino a Bari è sconosciuta ai tanti e quindi ho dovuto pernottare nei B&B o nelle masserie”. Un viaggio durato più di due mesi in cui non sono mancati momenti di paura. “Ho provato la sensazione di avere sete e la necessità di chiedere aiuto. Non è facile, ma quando trovi di fronte gente generosa e pronta a porgerti la mano, è difficile non provare gratitudine”. E così gli sguardi, i volti e i sorrisi incrociati in questo lungo percorso, rimarranno nei ricordi di Stefano: “Ora tornerò a Milano e cercherò di proseguire il mio percorso anche mentalmente. Primo obiettivo laurearmi poi darò vita a una associazione che si chiamerà “Passo, Passo”. Nel mio piccolo voglio dare un contributo attraverso iniziative che puntino a insegnare alle nostre comunità a rallentare, a guardarsi intorno, a vivere più lentamente”. La via Francigena come il cammino di Santiago, quindi? “E’ anche meglio. Chiunque abbia percorso entrambi i sentieri, mi ha raccontato che la bellezza della nostra Italia è imparagonabile. Assieme al cibo, alla gente e alla nostra naturale accoglienza”.