A Bari l’anno scorso 297 alberi pericolanti sono caduti a causa di trombe d’aria e tempeste di vento causando gravi in città, una emergenza che si è ripetuta invece 1.768 volte in Puglia. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, in riferimento alla tromba d’aria, associata ad una violenta grandinata, che si è abbattuta a Lecce, facendo cadere gli alberi.
I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi – aggiunge Coldiretti Puglia – si abbattono su una situazione diffusa di degrado dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco in Puglia per ben 1.768 emergenze per la presenza di alberi pericolanti nelle città, sulla base dell’annuario statistico 2023 dei VVFF, in occasione delle tempeste di vento che stanno investendo con frequenza preoccupante campi e centri abitati.
Sulla Puglia da gennaio ad oggi si sono abbattuti 66 eventi estremi tra tempeste di vento, fulmini, nubifragi, tornado e grandinate che hanno provocato – denuncia Coldiretti Puglia – danni nelle città e nelle campagne con serre scoperchiate, smottamenti e allagamenti, per non parlare dei danni indiretti causati dalla peronospora e dalla scottature con perdite ingenti di cibo dall’uva agli ortaggi.
Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti Puglia – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini.
Ma anche la caduta della grandine nelle campagne – insiste la Coldiretti regionale – è la più dannosa per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine – conclude la Coldiretti – colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione.
(Foto Coldiretti albero a Lecce)