Un nuovo intreccio narrativo tra gli ambienti del Castello di Bari e il vissuto autobiografico dei personaggi ad esso legati, grazie a coinvolgenti ausili tecnologici in grado di dilatare nel tempo l’esperienza del visitatore. È questo il risultato del progetto “Percorsi digitali nel Castello Svevo di Bari” – realizzato nell’ambito del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; un percorso narrativo ampliato e ampiamente accessibile, fruibile a partire da oggi, sabato 23 settembre, e che rappresenta la nuova tappa del più ampio progetto di riallestimento del Castello, avviato a giugno scorso con la realizzazione di “Prima del Castello”, il video-mapping immersivo nelle aree archeologiche e che si concluderà a fine anno con l’esposizione rinnovata dei materiali archeologici rinvenuti negli scavi del monumento.
La nuova veste del Castello prevede contenuti audio e video accompagnati da riproduzioni 3D e modelli tattili, elaborati anche in LIS, per rendere più coinvolgente e immediata la comprensione della lunga storia del monumento. Il percorso si snoda lungo più ambienti del Castello: si parte dalla Sala Sveva al pianterreno, con l’approfondimento sul paesaggio e sul rapporto con il mare, attraverso la tecnica dell’edgeblending con video-mapping e proiezioni sui modelli 3D.
Al primo piano, la Sala Aragonese offre il racconto delle diverse fasi storiche del Castello e un approfondimento multimediale sull’alimentazione rinascimentale e i contenitori utilizzati. Alla figura di Bona Sforza che, con sua madre Isabella d’Aragona, ha fortemente cambiato l’aspetto del Castello sono dedicate un’installazione artistica digitale site specific sulla regina e il suo matrimonio, collocata proprio nella sala chiamata Bona Sforza e una proiezione, dal carattere più didattico sulla vita di corte nella Torre di San Francesco.
Infine, la Torre dei Minorenni ospita un filmato che rende omaggio alle numerose ambientazioni baresi protagoniste dei set cinematografici dell’ultimo cinquantennio, icone del panorama nazionale e internazionale, a dimostrazione di quanto anche la cultura audiovisiva abbia contribuito alla valorizzazione del capoluogo pugliese.
«L’ampio progetto di riallestimento che ha coinvolto il Castello Svevo di Bari, sempre più asse nevralgico pugliese del turismo italiano ed estero – commenta il Direttore Generale Musei, prof. Massimo Osanna – rende onore allo stretto legame tra questo luogo e il suo territorio. Oggi si aggiunge un nuovo tassello alla narrazione di un monumento distintivo, attrattivo e ricco di fascino, al quale, non a caso, sarà a breve riconosciuta l’autonomia speciale, come già avviene per i musei e parchi archeologici di maggiore rilievo nazionale, tra cui, in Puglia, il Marta di Taranto».
«Improntato all’accessibilità fisica e intellettuale, con una ipermedialità del linguaggio utilizzato e l’interattività della fruizione, il nuovo allestimento – commenta il dott. Luca Mercuri, che ha curato il coordinamento scientifico del progetto – segna una inedita vocazione degli ambienti del Castello: uno spazio ampio e fluttuante in grado di spostare il piano dell’attenzione dalle sale al racconto complessivo. Un progetto ambizioso, dunque, che echeggia l’instancabile volontà di sperimentazione, nel solco di rendere il maniero del capoluogo pugliese un autentico viaggio nella storia».
«Il ricco e articolato vissuto della città di Bari, che ha suggerito le linee tematiche del nuovo allestimento, pensato per moltiplicare le potenzialità comunicative e di conoscenza del Castello – riferisce l’arch. Francesco Longobardi, delegato alla Direzione Regionale Musei Puglia – diventa esperienza inedita di visita. Siamo orgogliosi di aver aggiunto valore al già molto apprezzato Castello svevo di Bari, nell’intento di incontrare l’interesse di ogni tipologia di pubblico».