Dopo la denuncia dello chef barese Daniele Caldarulo, è arrivata in redazione un’altra segnalazione in merito alla presenza di Anisakis nel pesce crudo. Questa volta il pericoloso parassita è stato trovato in un sacchetto di alici crude acquistate in un supermercato del Barese. “E’ importante – scrive il lettore di Borderline24 – avvertire la maggior parte delle persone che questo parassita sta circolando e bisogna stare molto attenti a non mangiare pesce crudo per non farlo entrare nel proprio organismo vivo dove si andrà poi a stabilire e replicare come parassita causando gravi patologie”.
L’Anisakis si annida, allo stadio adulto, nello stomaco dei mammiferi marini (balene, foche, delfini), ed è visibile a occhio nudo. Nei pesci questi parassiti sono presenti all’interno delle carni, prevalentemente nella parte inferiore, dove assumono una colorazione biancastra. Le larve di Anisakis possono costituire un rischio per la salute umana in due modi: “parassitosi” causata da ingestione di pesci crudi contenenti le larve; “reazione allergica” ai prodotti chimici liberati dalle larve nei pesci ospiti. Molti prodotti ittici possono essere interessati dall’infestazione da Anisakis. Quelli più a rischio sono pesce sciabola, ricciola, lampuga, pesce spada, tonno, sardina, aringa, acciuga, nasello, merluzzo, rana pescatrice, sgombro e salmone.