“Tutto da rifare. O da ripensare. Perché la Fiera del Levante contrassegnata dalla coppia Emiliano-Decaro è stata la Fiera delle vanità”. Non usa mezzi termini Francesco Ventola, capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, quando parla della campionaria settembrina, appena conclusa, definendo icasticamente la vetrina un “clamoroso insuccesso”, nel commentare un video girato nel pomeriggio di venerdì 8 settembre che mostra il quartiere fieristico di lungomare Starita spopolato ed in evidente degrado.
“Ci sono stati 37 convegni, – prosegue Ventola – la gran parte dei quali promossi dalla Regione e nessuna presenza imprenditoriale di rilievo, nessun interesse sollevato. Un mercato settimanale, ben lontano dai fasti del passato”.
Il capogruppo di FdI punta il dito sulle strategie di marketing a suo vedere non coerenti, come il prezzo del biglietto, fissato a 4 Euro, inferiore al costo del parcheggio, nonché alla circostanza di un maggior afflusso serale, legato alle attrazioni spettacolistiche, ben lontano dalle attività di promozione a cui l’ente barese sarebbe tenuto. “L’immagine più veritiera – ha poi concluso – riguarda la fontana monumentale, un tempo fiore all’occhiello e simbolo della campionaria, oggi ricettacolo di immondizia. La Fiera del Levante è un cantiere, ma di lavori inagibili”.
Ventola aveva fatto anche riferimento alla denuncia dello scomparso presidente Sandro Ambrosi, che il 12 aprile scorso aveva sollevato il problema della compresenza dell’ospedale Covid come possibile rischio per lo svolgimento della rassegna di settembre. Lo stesso giorno, i consiglieri di FdI avrebbero protocollato una richiesta di audizione di Emiliano e Ambrosi, mai avvenuta.
La conferenza stampa ha inoltre offerto l’opportunità a FdI di sollevare altre tematiche, tutte collegate alla campionaria, come quelle emerse dalla pagina 58 del Giudizio di parifica della Corte dei Conti, che evidenziava (come per gli spazi del quartiere fieristico) dubbi sull’opportunità dei fitti.
Dello stesso tenore le riflessioni degli altri quattro consiglieri del gruppo partecipanti alla conferenza stampa. Secondo Michele Picaro, la parabola discendente della rassegna barese sarebbe iniziata con la sindacatura Emiliano, per proseguire con la cessione della gestione delle attività a Bologna Fiere, sancita da Decaro. Per Picaro il sostegno alle attività non poteva e non doveva passare dal lauto fitto di 116mila euro mensili pagati per l’ospedale Covid-19. Su questa scia l’innesto di Gianni De Leonardis, che ha stigmatizzato la mancanza di un piano per il rilancio delle altre esposizioni pugliesi, che penalizza severamente altre strutture, come la Fiera di Foggia. L’auspicio è perché almeno un decimo delle somme destinate alla Fiera del Levante possano essere destinate a quella ottobrina del capoluogo dauno.
Per Renato Perrini, le impressioni più brucianti sono arrivate dalla strada, con il riscontro di un fallimento certificato dalle lamentele della gente. “Non basta – ha affermato Perrini – la scenografia di Emiliano e Decaro che si abbracciano. Sembra molto più simile ai pianti televisivi, molto lontana dalla realtà”.
In conclusione, Luigi Caroli ha puntato il dito contro la mancanza di pianificazione e di investimenti sul destino della “Caravella”, che ha condizionato le assenze delle aziende importanti del territorio nazionale ed internazionale.
I consiglieri di FdI hanno infine preannunciato la formalizzazione di un’interpellanza volta a comprendere quanto siano costati i fitti per i padiglioni occupati dalla Regione Puglia, un’altra delle tematiche che necessitano di approfondimento. /nicur