“Non scherziamo con il pesce crudo. Qualsiasi pesce prima di mangiarlo crudo va abbattuto almeno a – 24*C per minimo 24 ore”. A parlare in un video su Instagram è lo chef barese Daniele Caldarulo che mostra la presenza dei parassiti Anisakis nel fegato di merluzzo.
L’Anisakis si annida, allo stadio adulto, nello stomaco dei mammiferi marini (balene, foche, delfini), ed è visibile a occhio nudo. Nei pesci questi parassiti sono presenti all’interno delle carni, prevalentemente nella parte inferiore, dove assumono una colorazione biancastra. Le larve di Anisakis possono costituire un rischio per la salute umana in due modi: “parassitosi” causata da ingestione di pesci crudi contenenti le larve; “reazione allergica” ai prodotti chimici liberati dalle larve nei pesci ospiti. Molti prodotti ittici possono essere interessati dall’infestazione da Anisakis. Quelli più a rischio sono pesce sciabola, ricciola, lampuga, pesce spada, tonno, sardina, aringa, acciuga, nasello, merluzzo, rana pescatrice, sgombro e salmone.