Dopo 100 giorni, riecco Ciro Polito. Il direttore sportivo del Bari torna a parlare dopo un lungo periodo d’assenza. L’uomo mercato biancorosso è rientrato in sede dopo una vacanza e ha indetto una conferenza stampa per fare il punto sul calciomercato dei galletti. Polito si è subito soffermato su quanto accaduto nelle ultime ore di calciomercato: “L’arrivo di Forte era strettamente legato alla cessione di Scheidler. A dirla tutta, la questione l’avevo risolta cedendo l’attaccante francese al Brescia. Ma, in seguito, la società lombarda ci ha ripensato. Successivamente avevo trovato un accordo verbale col Cosenza e, per cautelarmi , mi ero mosso per cercare un altro attaccante: avevo incontrato l’agente di Forte e i dirigenti dell’Ascoli per trovare un’intesa. Parallelamente la cessione di Scheidler al Cosenza non è andata in porto e non ho potuto più prendere una nuova punta. Alla fine Scheidler è andato in Spagna perché, nel paese iberico, il calciomercato si conclude dopo. Il ragazzo era sfiduciato un pò per demeriti suoi, ma anche per colpa mia perchè l’ho scelto: è stato un sbaglio e faccio mea culpa. Se arriverà un attaccante svincolato? Ho solo un calciatore in testa: è un calciatore poco conosciuto, vediamo se riusciamo a concludere l’operazione, altrimenti andiamo avanti così. Okaka l’ho contattato prima che terminasse il calciomercato ma, in questo periodo hanno tutti in mente il campionato arabo. Ho fatto anche un’offerta per Modeste, ma anche lui pensa all’Arabia Saudita. Circa Gliozzi, il 1 settembre era in sala operatoria a Monaco, tuttavia avevo fatto preparare i documenti per un’operazione da completare nella sessione di calciomercato di gennaio. Era tutto fatto, poi alle 19.35 dell’ultimo giono di mercato, il Pisa ha cambiato le carte in tavola. Ho dato comunque l’assenso alle nuove richieste della società toscana, ma i loro documenti sono giunti alle ore 20.02, cioè a mercato chiuso. Tuttavia è giusto rimarcare come in rosa ci siano ben 7 attaccanti: c’è qualche esterno in più, in modo da poter dare alternative tattiche a Mignani. Benedetti ed Esposito? Erano inavvicinabili. Stesso discorso per Florenzi del Cosenza. Il calciatore “buono buono buono” per il reparto avanzato? Aramu è arrivato ed è un attaccante. Per quanto concerne il portiere, se non fosse arrivato Brenno, avrei virato su Perisan”.
Inevitabile per il ds biancorosso, soffermarsi sulle discusse cessioni di Cheddira e Caprile al Napoli: “Sono due calciatori che hanno dato tanto al Bari e, ricordiamolo, sono giunti qui da perfetti sconosciuti. E’ giusto che siano andati in serie A. Cheddira ha avuto un’offerta irrinunciabile dal Parma ma lui ha rifiutato perché voleva giocare solo nella massima serie. Il Napoli è l’unica squadra che ha messo dei soldi sul piatto per Cheddira. Circa le cifre delle cessioni, non le dirò mai, per rispetto della proprietà. La società ha stanziato, anche grazie a queste entrate, un budget adeguato alla categoria. A livello di investimenti, rientriamo nella media del campionato cadetto. I De Laurentiis puntano sulla sostenibilità e i conti in ordine. Senza dimenticarci come, quest’anno, ci sono meno introiti dalla Lega. Abbiamo utilizzato una parte dei soldi ricavati dalle cessioni di Cheddira e Caprile per pagare i calciatori giunti tramite la formula del prestito oneroso. Tuttavia, credo che abbiamo costruito un Bari più forte di quello dello scorso anno: ci siamo rinforzati soprattutto a centrocampo.”
Gran parte della tifoseria ha polemizzato circa le tante operazioni concluse con la formula del prestito, così Polito: “Siamo una società di serie B e nel campionato cadetto si opera in questa maniera. Abbiamo preso 10 calciatori in prestito, di cui 1 solo è un prestito secco. Gli altri hanno un diritto o obbligo di riscatto. Se manterranno le promesse, potremo acquistarli. Con la modalità del prestito, li valutiamo e, nel caso, li acquistiamo. Nessuna rivoluzione: sono andati via i prestiti, mentre Cheddira e Caprile sono approdati in serie A. Perché mi riduco all’ultimo per completare l’organico? Perché all’ultimo minuto si fanno i migliori colpi.”
Subito dopo la finale persa contro il Cagliari, Polito si è chiuso in un assordante silenzio: “Quel finale di stagione rimarrà per sempre nella mia anima. Credo sia stato normale prendersi una pausa di riflessione. Non nascondo che ho avuto diverse opportunità, ma il mio pensiero primario era sul come ripartire col Bari. Poi ci sono state anche delle problematiche familiari e mi sono chiuso in me stesso.”