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Bari, Lupo: “Okaka potrebbe far comodo. Aramu? Nasce trequartista”

L'ex calciatore del Bari, attualmente direttore sportivo, si è soffermato sul momento dei biancorossi commentando il calciomercato

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Ven, 8 Settembre 2023 - 08:11

Il campionato di Serie B si ferma per la sosta delle nazionali. Sosta quanto mai opportuna e propizia anche per il Bari che potrà recuperare energie fisiche e mentali. Ma l’assenza di partite ufficiali servirà a Mignani e il suo staff per rimettere in sesto gli infortunati e permettere ai nuovi arrivi di potersi integrare. Questa pausa del campionato, ci consente anche di analizzare quanto fatto dai galletti in questo avvio di stagione, senza tralasciare le operazioni di calciomercato effettuate dal Ds del Bari, Ciro Polito. Per analizzare il tutto ci siamo rivolti ad un altro direttore sportivo, nonchè ex calciatore del Bari. Stiamo parlando di Fabio Lupo. Lupo si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com per raccontare anche la sua carriera e parlarci dei suoi impegni attuali.

Partiamo da lei, ultima avventura da Ds della Spal. Le cose non sono andate bene.

“Sinceramente eviterei di parlarne. In linea di massima posso dire che, quando si sceglie una linea societaria, bisogna essere coerenti e seguirla tutti insieme. Se ognuno va per conto proprio si crea solo confusione e la confusione fa sempre male e in alcuni casi ci si fa male com’è accaduto a me.”

Pronto per ripartire? Che tipo di progetto le piacerebbe sposare?

“Il calcio attuale è in evoluzione con tante proprietà straniere. Vorrei un club nel quale la mia presenza non debba essere di facciata ma che mi permetta di assumere delle responsabilità e che il mio lavoro venga premiato.”

Nel 2021 si parlava di lei come successore di Giancarlo Romairone. Ci fu qualche contatto con i De Laurentiis?

“Non ci fu un contatto diretto con i De Laurentiis, ma diverse persone accreditate mi riferirono che ero tra i papabili. Sicuramente mi avrebbe fatto enormemente piacere poter tornare a lavorare a Bari.”

Cosa la motiverebbe nel lavorare in una piazza come Bari e cosa la spaventerebbe?

“Mi motiverebbe provare a far meglio di un collega bravo come Polito. Lo stimo molto e sa fare bene questo lavoro. Tra noi c’è un bellissimo rapporto basato sulla stima. Anche se fare meglio di lui non sarebbe semplice. E poi ci sarebbe il cuore: ho sempre avuto un legame speciale con la città di Bari. Non mi spaventerebbe affrontare le aspettative della piazza barese.”

Ma lei a Bari c’è già stato da calciatore. Dal 1987 al 1991 per un totale di 81 presenze e tre reti. Come valuta l’avventura nel capoluogo pugliese?

“Sono stati 4 anni con tante cose belle e qualcuna brutta: mi riferisco agli infortuni gravi che ho subito e che hanno condizionato il mio rendimento. Ma restano tante soddisfazoni come un campionato di B vinto, due salvezze in serie A e una Mitropa Cup. Senza dimenticare l’esperienza umana che è stata straordinaria. Poi mi sono anche laureato a Bari e ho mantenuto tante amicizie. Mi sento spesso con tanti ex compagni e, in tutti noi, l’amore per Bari è ancora forte. Anche se resta qualche piccolo rammarico.”

Perché le strade del Bari e di Fabio Lupo si separarono?

“La società cercò di fare un salto di qualità dopo due salvezze consecutive. Arrivarono i vari Platt, Boban e Jarni ed era giusto lasciare spazio a questi campioni. Ma non ho nessun rancore: con il presidente Matarrese ho sempre avuto un ottimo rapporto e sarà per sempre nel mio cuore.”

Veniamo al Bari dei giorni nostri. Dopo 4 giornate, la squadra di Mignani ha raccolto 6 punti, frutto di 3 pareggi e una vittoria. Come ha visto i galletti in queste prime uscite?

“Sono ripartiti da una base forte e dallo stesso allenatore. Chiaramente hanno perso calciatori importanti come Cheddira, ma vedo una squadra che può competere con le altre nella speranza che ci sia più fortuna rispetto allo scorso anno.”

I tifosi rimproverano a Mignani un atteggiamento troppo rinunciatario, che ne pensa?

“Mignani è un allenatore che in due anni ha raggiunto dei traguardi importanti. Criticare Mignani mi sembra ingeneroso. Certo magari può piacere o meno il suo modo d’intendere il calcio, ma non si può dire che non sia bravo. Tra l’altro lo conosco bene e quando ero Ds del Venezia avemmo una chiacchierata per portarlo in laguna. Poi prendemmo Dionisi.”

Crede che la finale persa contro il Cagliari abbia lasciato degli strascichi?

“Paradossalmente il Bari, in questo momento, sta pagando quanto fatto di buono nello scorso campionato. Inevitabilmente la finale persa ha lasciato degli strascichi: perdere con quelle modalità un traguardo così importante lascia il segno. Chi è arrivato non si rende conto di quanto accaduto, mentre chi è rimasto dovrà sopportare per un po’ il peso di quanto successo quella sera al San Nicola. Ma è un momento che si supererà.”

Che rapporto ha con il ds del Bari Ciro Polito? È difficile fare affari con lui?

“Ho fatto diverse operazioni con lui, penso alla cessione di Vicari dalla Spal al Bari. Anche quando ero ad Ascoli ci sono state diverse trattative imbastite, tipo quella relativa ad Eramo che Polito voleva portare a Bari. È un tipo tosto e non vi nascondo che spesso ci ho anche litigato, ma essendo una persona di buon senso, ci vuole poco per riappacificarsi.”

Bari che è cambiato molto rispetto allo scorso anno. Crede che la squadra sia comunque competitiva?

“La rosa è certamente competitiva. Certo, sono andati via giocatori importanti, ma sono stati inseriti elementi di qualità tipo Aramu che ho avuto a Venezia. Ma ripetere la cavalcata dello scorso anno non sarà semplice.”

Dilemma Aramu: trequartista o punta?

“Sicuramente nasce trequartista ma può giocare anche a ridosso di una punta, ma lo fa con le sue modalità: a lui piace molto defilarsi sugli esterni per poter sfruttare il suo mancino. Non è la seconda punta classica che gioca in area di rigore.”

Organico completo o manca ancora qualcosa? Per molto tifosi e addetti ai lavori, servirebbe una punta di categoria

“Diaw ha dimostrato il suo valore negli ultimi campionati e ben si adatta al modo di giocare di Mignani. Volevamo prenderlo lo scorso anno alla Spal perchè il mister Venturato lo voleva a tutti i costi. Nasti mi piace molto: ha senso della porta ed è molto funzionale. Considerati anche i vari Achik, Sibilli e Morachioli, mi sembra un reparto ben allestito.”

Si parla con insistenza di Okaka e della suggestione Quagliarella. Da ds, sono operazioni che porterebbe in porto?

“Sono valutazioni che vanno fatte parlando con gli stessi calciatori. Non credo che Okaka voglia appendere le scarpe al chiodo e penso possa avere ancora delle motivazioni nel giocare in una piazza che già conosce. Non credo che verrebbe a svernare a Bari. È un’operazione che potrebbe avere un senso.”

Campionato di B che vede al comando il Parma e la matricola terribile Catanzaro. Quali le sue favorite per la promozione? E quale potrebbe essere la sorpresa?

“Il Catanzaro così in alto mi sorprende sino a un certo punto. Potrebbe essere la rivelazione del campionato. Circa le favorite alla serie A, credo che Cremonese, Parma e Palermo siano le più accreditate in virtù degli organici allestiti.”

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